Mercoledì 24 Aprile 2024

Le Eternity: la band kpop creata con l'intelligenza artificiale

La girl band sudcoreana, creata con la sofisticata tecnologia Deep Real Al, sembra composta da persone reali, ma sono una combinazione di immagini e fotogrammi

La band Eternity nel video 'I'm real' (YouTube)

La band Eternity nel video 'I'm real' (YouTube)

Roma, 21 dicembre 2022 - All’apparenza la girl band kpop Eternity, che sta spopolando in tutto il mondo, sembra avere stile, movenze e storia simile a quella di tante altre band sud coreane. È la classica band composta da giovani ragazze, in questo caso undici, che si racconta attraverso i propri singoli, come “I’m real” uscito nel 2021, con cui hanno acquisito fama a livello mondiale, arrivando a raggiungere 6 milioni di visualizzazioni su Youtube. Ma tutto sembra nella norma solo se ci si ferma all’apparenza, perché diversamente dai gruppi mai esistiti, le Eternity sono personaggi non reali iper-realistici. Già in passato alcune band hanno adoperato avatar che apparissero nei video al posto loro, come i Gorillaz, ma mai era capitato di trovarsi davanti a video di avatar così realistici, al punto da arrivare a scambiarli per persone vere.

Il DeepFake: che cos’è?

La girl band è stata creata attraverso una tecnologia altamente sofisticata, chiamata Deep Real Al. Questo sistema, ideato da Pulse9, l’azienda tecnologica che ha ideato la band, è basata sul DeepFake, ossia una tecnica evoluta, che grazie all’intelligenza artificiale riesce a combinare e sovrapporre immagini o fotogrammi, creando un video falso ma assolutamente realistico.

Come fossero persone reali

Pulse9 ha voluto coinvolgere gli stessi fan nella scelta dei tratti fisionomici delle artiste virtuali. L’azienda ha inizialmente generato 101 volti di fantasia e ha poi chiesto ai propri seguaci di selezionare gli undici migliori. Infine, un gruppo di designer ha migliorato le caratteristiche dei personaggi vincenti, dando loro personalità e tratti distintivi. Infatti, una delle cose che sorprende ancor di più è che le cantanti virtuali, oltre ad avere volti unici, abbiano anche fascino e personalità peculiari: così, come racconta il sito K-profiles, a Seoa, uno dei membri del gruppo, piace giocare a Just Dance e il suo motto è “Punta alla luna, ma se la manchi atterra tra le stelle”. O Sujin, il cui segno zodiacale è la vergine, che suona la chitarra fin da giovane età. O ancora, Jaein, il cui colore preferito è il blu perché le ricorda l’oceano. Adora magiare pollo fritto e il suo animale preferito è il pappagallo. Inoltre, le Eternity, proprio come artisti celebri e reali, stringono collaborazioni con marchi e aziende. Chorong, uno dei membri, è già apparsa in una pubblicità della società di intermediazione Shinhan Investment Corp, o Yeoreum è ambasciatrice del marchio Shinhan Future's Lab Indonesia.

Avatar virtuali: tra etica e società

I movimenti dei personaggi nei video sono controllati da persone reali, il cui volto viene rimpiazzato virtualmente con quello delle componenti della band, ma non si sa chi siano queste persone. "I nostri idoli sono assolutamente controllati dall’artista umano che sta dietro di loro", ha spiegato Jieun Park, amministratrice delegata di Pulse9. "Il vantaggio di avere artisti virtuali è che, mentre le star del k-pop spesso lottano con limiti fisici, o anche con il disagio mentale perché sono esseri umani, gli artisti virtuali possono esserne liberi". L’idea di Pulse9 è quella di tutelare gli artisti che intendono far carriera nel mondo Kpop dalla pressione sociale e dallo stress dovuto alla popolarità attraverso la loro sofisticata tecnologia. A questo si aggiunge l’ossessione dei canoni fisici, cari ai coreani, che portano le celebrità a sottoporsi a duri interventi chirurgici. Chi non rientra in questi standard si vedrà preclusa la carriera. "Gli idoli del k-pop fanno parte dei pochi fortunati che sono stati selezionati dalle società di intrattenimento, mentre ci sono davvero molti altri creatori e talenti nel mondo che non hanno mai la possibilità di essere selezionati", ha aggiunto Heyonn Mot, che ha collaborato con Park allo sviluppo di Eternity. "O magari vogliono mantenere il controllo della propria vita privata e quindi non vogliono mostrare la faccia. O hanno una disabilità o qualsiasi altro tipo di problema che non consente loro di uscire in pubblico".