Equity protection o digitali: cosa c’è da sapere

Le due possibilità di capitale protetto

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Investire nei certificati significa conoscerli. Nella seconda dispensa dedicata ai certificati a capitale protetto Gabriele Bellelli spiega questa tipologia di investimento. Cominciamo a imparare le due grandi famiglie di certificati a capitale protetto: gli equity protection e i certificati digitali.

Equity protection. Questa tipologia di certificati si caratterizza perché permette all’investitore di beneficiare di eventuali rialzi del prezzo del sottostante ma con la possibilità a scadenza di proteggere il capitale in modo totale oppure parziale in caso di andamento avverso del sottostante a cui il certificato è collegato. Dal punto di vista operativo sono un prodotto finanziario che si presta a essere utilizzato sia in caso di incertezza che di scenario atteso del prezzo del sottostante in moderato rialzo. Gli Equity protection sono quotati su un mercato regolamentato (Sedex di Borsa Italiana o il Cert-X dell’Eurotlx) e possono essere in euro o in valuta estera, di solito in dollari. Possono essere sia long (rialzisti) sia short (ribassisti). Nel primo caso permettono di partecipare al movimento rialzista del sottostante garantendo la protezione del capitale in caso di ribasso del mercato. Nel secondo caso, invece, permettono di partecipare al movimento ribassista del sottostante garantendo la protezione del capitale in caso di rialzo del mercato.

Certificati digitali. Questa seconda grande famiglia di certificati si caratterizza invece perché permette all’investitore di godere sia di possibili entrate cedolari durante la vita del certificato sia della protezione del capitale, totale o parziale, anche in caso di andamento negativo del sottostante a cui il certificato è collegato. Se la protezione è totale significa che a scadenza nello scenario peggiore il certificato rimborserà il 100% del suo valore nominale e quindi 100 mentre se la protezione è del 90% rimborserà 90. La protezione del capitale è attiva solo a scadenza e questo significa che, durante la vita del certificato, in caso di ribasso del sottostante, il prezzo di un certificato può scendere a una quotazione di mercato inferiore alla soglia di protezione indicata nel prospetto informativo e nella scheda sintetica.

Achille Perego

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