Mercoledì 24 Aprile 2024

Eni corre grazie alle rinnovabili "Dividendi a livelli pre-Covid"

Profitti del semestre oltre il miliardo, cala l’indebitamento. Record storico per la chimica

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di Achille Perego

Ripresa economica, rialzo dei prezzi del greggio oltre i 70 dollari al barile, forte accelerazione nelle rinnovabili e sviluppo della divisione consumer (Luce & gas) spingono i risultati di Eni. E così, il gruppo guidato da Claudio Descalzi fa un regalo agli azionisti, annunciando una cedola a livelli pre-Covid di 86 centesimi, contro i 36 del 2020, con l’acconto (43 cent) che sarà pagato il 22 settembre, ma anche un buyback (acquisto di azioni proprie) fino a 400 milioni nei prossimi sei mesi.

Una scelta che, insieme con i risultati, non potrà non fare bene al titolo, ieri stabile in Borsa (+0,10%). Nel secondo trimestre 2021, Eni, ha sottolineato l’ad Descalzi "ha conseguito risultati eccellenti superando il consensus di mercato in tutti i business e confermando il progressivo trend di recupero già in atto da tre trimestri".

In un contesto più favorevole, il gruppo ha infatti registrato 2 miliardi di euro di ebit e 930 milioni di utile netto, con un incremento di 1,6 miliardi rispetto al secondo trimestre 2020. Grazie al sensibile contributo del secondo trimestre, il semestre ha registrato un utile netto di 1,2 miliardi e un ebit di 3,36. A trainare il risultato è stata la performance dell’Exploration & Production, che ha coperto quasi interamente l’ebit di gruppo con 1,84 miliardi di euro, ben 2,6 in meglio rispetto al rosso dello scorso anno. La chimica mostra i migliori risultati di sempre, con un ebit di circa 200 milioni (+270 sull’anno) mentre si consolida anche il recupero di Eni Gas e luce & Rinnovabili, con un ebit di 70 milioni, grazie alla espansione della base clienti e dei nuovi servizi. Se il carburante nel sensibile recupero di redditività viene dal forte rialzo delle quotazioni del petrolio, Eni continua a spingere sulle rinnovabili.

Tanto che, ha spiegato Descalzi, "abbiamo ampiamente superato il nostro target al 2021, raggiungendo i 2 GW di potenza installata e in costruzione" rispetto all’obiettivo di 1 GW. Al 30 giugno la capacità installata da fonti rinnovabili era di 331 Mw (+32% rispetto a un anno prima). E grazie alle recenti acquisizioni, si stima una capacità installata in crescita da 0,7 Gw a 1,2 Gw a fine 2021.

Non solo: fra il 2023 e il 2025, ha aggiunto l’ad, Eni rafforzerà la crescita del settore rinnovabili di un gigawatt all’anno, a 4 nel 2023, 5 nel 2024 e 6 nel 2025. Descalzi ha anche sottolineato come "la performance del business e la selettività negli investimenti" abbia consentito di generare nel primo semestre 2021 un rilevante free cash flow di 1,82 miliardi (4 quelli stimati nell’anno, 5 con il Brent a 70 dollari al barile) dopo il finanziamento degli investimenti organici, confermati a 6 miliardi.

Gli ottimi risultati del gruppo comprendono anche la riduzione dell’indebitamento finanziario netto da 11,5 a 10 miliardi, mentre ripresa economica e aumento delle quotazioni portano a un’attesa produttiva di idrocarburi a circa 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno, salendo a 1,68 milioni già dal terzo trimestre.

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