
Obiettivo dell’operazione non è solo l’acquisto del gas ma anche lo sviluppo degli impianti upstream.
Grazie a un accordo siglato con la compagnia petrolifera partecipata argentina Ypf sulla produzione di gas naturale liquefatto (Gnl), il gruppo italiano Eni potrebbe entrare a pieno titolo tra i principali operatori del giacimento patagonico di Vaca Muerta, seconda riserva al mondo di shale gas. Il memorandum di intesa siglato ieri a Milano tra l’amministratore delegato, Claudio Descalzi (foto), e il presidente e ceo della compagnia partecipata argentina, Horacio Marín, prevede infatti l’eventuale ingresso di Eni non come semplice ‘off taker’, ovvero compratore del Gnl prodotto da Ypf, ma come "socio strategico su tutta la catena di valore" sia upstream che midstream.
L’investimento non è ancora quantificabile, affermano da Ypf. Eni verrebbe coinvolta adesso nella terza fase del progetto il cui completamento è stimato entro il 2028, ma l’intero piano di sviluppo del Gnl di Vaca Muerta, all’epoca in cui la compagnia argentina era in trattative con la malese Petronas, era stato valutato in circa 30 miliardi di dollari. "La fase di progetto oggetto del memorandum fra Eni e Ypf è relativa allo sviluppo delle facilities upstream, di trasporto e di liquefazione del gas" spiega una nota di Eni, e l’obiettivo è quello di "servire i mercati internazionali, attraverso due unità Floating Lng capaci di produrre 6 milioni di tonnellate (Mtpa) per anno ciascuna, per un totale di 12 milioni di tonnellate".
Marin ha definito quello con Eni "un accordo molto importante" che "supera anche quello siglato di recente con il colosso britannico Shell" per lo sviluppo della fase 2 del progetto sempre sul Gnl di Vaca Muerta ma che si limita a una produzione di 10 Mtpa.
L’ad argentino ha poi svelato che l’interesse di Eni è aumentato progressivamente. All’inizio delle conversazioni, iniziate ad ottobre in Italia, l’azienda italiana valutava solo un ruolo come compratore del gnl prodotto mentre con il proseguire dei colloqui è maturato l’interesse ad un maggiore coinvolgimento fino a considerare adesso la possibilità di inserirsi come "socio strategico".
Alberto Levi