Giovedì 25 Aprile 2024

Embraco non ritira i licenziamenti. Calenda si infuria: "Gentaglia"

Il ministro domani vola a Bruxelles per incontrare la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager

Il ministro Carlo Calenda e il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino (Ansa)

Il ministro Carlo Calenda e il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino (Ansa)

Roma, 19 febbraio 2018 - E' stallo sulla trattativa del caso Embraco. L'azienda brasiliana del gruppo Whirlpool tempo fa ha deciso di abbandonare la sede torinese di Riva presso Chieri (Torino) e volare in Slovacchia, annunciando 497 licenziamenti tra i 527 dipendenti. La riunione di questa mattina al ministero dello Sviluppo ha scatenato l'indignazione del ministro Carlo Calenda dopo che si è visto rifiutare dall'azienda la sua proposta che prevedeva il ritiro dei licenziamenti e il passaggio alla cassa integrazione per avviare un processo di reindustrializzazione. "Abbiamo sentito i legali dell'azienda con il presidente Chiamparino e ho ribadito la mia personale rassicurazione sui termini della cassa integrazione e l'azienda ha comunque risposto negativamente. Per me vale solo la pena notare che non si comprende questo atteggiamento", ha detto Calenda, aggiungendo: "adesso non ricevo più questa gentaglia, perché onestamente ne ho avuto fin sopra i capelli di loro e dei loro Consulenti del Lavoro italiani che sono qua".

Embraco avrebbe rifiutato l'intesa sulla cassa integrazione richiesta dal Governo, proponendo un part-time per tutti i dipendenti, fino a novembre. Per Calenda si tratta di una proposta "non accettabile". "Attiviamo urgentemente un lavoro con Invitalia per cercare di trovare un percorso di reindustrializzazione", ha aggiunto il Ministro. Secondo il titolare del Mise "la cassa integrazione ci consente di fare un percorso di reindustrializzazione in continuità e quindi è molto importante anche perché ci sono imprenditori interessati". "Mi sento di poter dire - ha aggiunto - che si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda, per altro le motivazioni che danno dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa che raramente mi è capitato di riscontrare". Sulle tempistiche, Calenda ha sottolineato che "a questo punto i tempi sono molto più brevi perché abbiamo poco più di un mese per chiudere tutto quanto".

Il ministro ha poi confermato che domani volerà a Bruxelles per incontrare la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager proprio sulla vicenda Embraco e sul regime di agevolazioni fiscali applicato dalla Slovacchia alle imprese straniere. Anche i sindacati Uilm e Fiom hanno fatto sapere che stanno valutando di andare domani nella capitale Belga ma per organizzare, con il coinvolgimento delle istituzioni, una manifestazione davanti all'Europarlamento. "Nonostante siamo giunti al quarto incontro al Mise la Embraco, insieme ai suoi legali "difensori" - hanno commentato Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm -, ha dimostrato totale disinteresse nei confronti delle proposte formulate dal Governo e l'intenzione scellerata di disperdere il capitale umano italiano rappresentato dai lavoratori di questa azienda".

Intanto la conferma dei licenziamenti ha fatto scattare la protesta dei lavoratori. Il corteo organizzato questa mattina che si è svolto attorno alla fabbrica, in occasione dello sciopero di quattro ore dichiarato in concomitanza con l'incontro romano, ha bloccato il traffico sulla statale Torino-Asti. Alla fine del primo turno i manifestanti sono tornati ai cancelli. Per il secondo turno, cominciato alle 14, sono state aumentate ad otto le ore di sciopero.

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