Aria condizionata o pace: ecco quanto ci costerà tenere il condizionatore acceso d'estate

Case fresche bollette bollenti. I prezzi per alimentare i climatizzatori questa estate raddoppieranno

Pace o condizionatori accesi d’estate? Alla vigilia dell’inizio della stagione calda, nella quale gli italiani, in ufficio e a casa, magari lavorando in smart working, sembrano non riuscire più fare a meno dell’aria fresca prodotta dagli impianti di climatizzazione, è arrivata la provocazione del premier Mario Draghi. E se è vero che ancora nulla è stato deciso per un eventuale blocco europeo all’import di gas russo, l’Italia che da Mosca importa quasi il 40% del suo fabbisogno di gas naturale con cui produce circa il 50% dell’elettricità, di fronte all’escalation delle sanzioni per la guerra in Ucraina, dovrebbe pensare a restrizioni, con distacchi orari delle forniture o limiti ai gradi della temperatura, come succederebbe per il riscaldamento invernale, anche per i condizionatori.

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Un freddo energivoro

Se è vero che i consumi domestici rappresentano (dati Terna 2020) solo il 23,7% dell’energia elettrica utilizzata (279mila gigawattora) contro il 44,9% dell’industria e il 29,1% dei servizi, i condizionatori insieme con i caloriferi rappresentano quasi il 70% dei costi della bolletta energetica. E sono in testa per quella della luce che, con i rincari dell’83% dell’ultimo anno, è arrivata per una famiglia tipo che consuma 2700 chilowattora, a 948 euro. E la climatizzazione, estiva e invernale, secondo un rapporto di Assoimmobiliare ed Enea, pesa per il 57% sui consumi energetici degli uffici. Dove, purtroppo, ricorda Nicolandrea Calabrese, responsabile Laboratorio efficienza energetica negli Edifici e Sviluppo Urbano dell’Enea, succede che d’estate si tengano temperature polari che costringono a indossare sciarpe o maglioncini. Con un inutile spreco di elettricità – che compromette la maggior produzione d’estate di quella verde fotovoltaica – come avviene a volte anche in supermercati, centri commerciali, locali pubblici. Il costo in bolletta in media il consumo annuo di un condizionatore, secondo un’indagine di Otovo, multinazionale norvegese specializzata negli impianti fotovoltaici, è di 450 chilowattora, il più alto davanti al frigorifero (305 kwh). E se l’anno scorso la spesa in elettricità per stare al fresco nei tre mesi estivi era già rincarata, secondo Facile.it, del 29%, quest’anno rischia di raddoppiare. Con un prezzo al chilowattora stabilito dal 1° aprile dall’Arera in 41,34 centesimi contro i 22,89 di luglio 2021, un climatizzatore con una capacità di 9000 Btu e un consumo di 1000 watt costa circa 42 centesimi all’ora, 2,50 euro per sei ore al giorno e 230 per i tre mesi estivi.

I risparmi sui consumi

Se si esagera con la temperatura fredda che secondo le norme Uni non dovrebbe scendere sotto i 26 gradi ed essere non inferiore al massimo di 10 gradi rispetto a quella esterna (e meglio se fra 6 e 8), spiega Calabrese, la spesa aumenta. Mentre si può risparmiare anche il 30%, consigliano ad Altroconsumo, usando apparecchi in classi energetica da A in su, scegliendo modelli con la funzione inverter – che rallenta il motore quando si raggiunge la temperatura ideale – e facendo una corretta manutenzione.

Le nuove abitazioni

Ma gli italiani quanto accetterebbero un vincolo all’aria fresca in casa o in ufficio d’estate tenendo conto che la cronaca racconta persino di scioperi per l’insopportabile caldo in fabbrica? Stando ai numeri, poco dato che per Assoclima le vendite dei condizionatori sono cresciute del 36,8% a 2,268 miliardi di euro. Spinte anche dai bonus fiscali per quelli a pompa di calore. Purtroppo, ricorda Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, si costruiscono case nuove ma vecchie di concezione, e super energivore. Così l’emergenza gas dovrebbe servire, insieme con quella climatica, a ripensarle anche per evitare l’aria condizionata, pensando a nuove concezioni costruttive, all’impiego di materie prime naturali come pietra e legno, ricordandosi delle areazioni già inventate dai romani e che nei palazzi dell’Ottocento non c’erano i condizionatori ma nessuno è mai morto di caldo.