Elon Musk: “Stop all’intelligenza artificiale”. Ma sperimenta chip sull’uomo

Il patron di Tesla insieme ad altri illustri ricercatori, scienziati e imprenditori hi-tech ha scritto una lettera aperta per fermare lo sviluppo ipotizzando uno scenario Terminator

Stop di 6 mesi all’intelligenza artificiale per il pericolo “scenario Terminator”. E a dirlo non è uno qualunque. Anzi, più d’uno qualunque.

Elon Musk, uno dei fondatori di Tesla (Ansa)
Elon Musk, uno dei fondatori di Tesla (Ansa)

La lettare aperta

Elon Musk, il multimiliardario patron di Tesla, Steve Wozniak (fondatore di Apple) e Yuval Noah Harari (lo scrittore), e professori universitari come Yoshua Bengio, dell’Università di Montreal e Stuart Russell di Berkeley, solo per fare alcuni nomi, hanno firmato una lettera aperta nella quale scrivono: “Invitiamo tutti i laboratori di intelligenza artificiale a sospendere immediatamente per almeno sei mesi l’addestramento”.

Perchè?

Tutte queste personalità (fra cui Elon Musk, fra i primi a scommettere e a investire sull’intelligenza artificiale) chiedono una pausa di riflessione sui Gpt-4, le potentissime intelligenze artificiali capaci di ad esempio di realizzare un complesso videogame in meno di un minuto. Ma non solo. Evoluzione di sistemi già utilizzabili da tutti come chat-gpt.

“I potenti sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo certi che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi saranno gestibili”, si legge nel testo, e da qui la richiesta dello stop nello sviluppo per sei mesi “fino a quando i protocolli di sicurezza condivisi per tali progetti non saranno sviluppati, implementati e verificati da esperti indipendenti”.

Il rischio Terminator

Lo scenario futuro, già paventato da Musk in passato, è quello di un “rischio Terminator”, il film del 1984 con Arnold Schwarzenegger (poi seguito da vari remake) nel quale si ipotizza un mondo dominato dai robot diventati più intelligenti e forti degli uomini.

I pericoli nell’immediato

Ma senza scomodare paragoni cinematografici futuribili più nellìimmediato diverse polizie internazionali hanno messo in evidenza i rischi legati alla possibilità che determinati sistemi finiscano “nelle mani sbagliate”. Basta ad esempio pensare come i truffatori potrebbero sfruttare chat-gpt per generare sistemi di phishing molto efficaci

Ma Musk non ferma i microchip sull’uomo

E se da una parte Musk chiede di fermare (almeno momentaneamente) lo sviluppo dell’intelligenza artificiale non rinuncia a chiedere la sperimentazione dei chip sull’uomo.

Neuralink, l'azienda guidata da Elon Musk che si prefigge di curare malattie come la paralisi e la cecità impiantando piccoli chip nel cervello, spinge per la terza volta sull'avvio di test sull'uomo. Dopo aver ricevuto l'ennesimo diniego da parte della Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti, la società - riporta Reuters online - sta cercando di chiudere accordi con cliniche specializzate con cui avviare la sperimentazione, una volta ricevuta l'approvazione dagli organi competenti. Secondo la testata, Neuralink vorrebbe collaborare con il Barrow Neurological Institute, un'organizzazione per il trattamento e la ricerca di malattie neurologiche con sede a Phoenix, in Arizona.

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