Elon Musk assume un hacker per migliorare Twitter

Il vulcanico neo proprietario del social network ha deciso di ingaggiare George Hotz, uno degli hacker più famosi del mondo, dopo uno scambio su Twitter

Da quando Elon Musk ha acquisito Twitter una cosa è sicura: sul social non ci si annoia mai, soprattutto perché il tycoon utilizza spesso la piattaforma per raccontare quello che avviene durante le sue giornate. Dopo aver licenziato un ingegnere che lavorava sul social con un tweet, adesso assume un noto hacker dopo uno scambio di battute avvenuto sul social network. Come raccontato da The Verge, Hotz lavorerà per Musk per 12 settimane e avrà il compito di migliorare la funzione di ricerca di Twitter.

Elon Musk, neo proprietario di Twitter
Elon Musk, neo proprietario di Twitter

L’assunzione dopo una conversazione su Twitter

Tutto è iniziato il 16 novembre quando George Hotz, uno degli hacker più conosciuti del web, capace di realizzare il primo jailbreak per iPhone (una procedura per rimuovere i blocchi software che Apple mette sui suoi smartphone) nel lontano 2007 ed aver craccato la PlayStation 3 nel 2010, ha fatto i complimenti con un tweet a Elon Musk per il suo modo tutto nuovo di impostare Twitter. Successivamente lo stesso Hotz si è rivolto al proprietario del social network affermando di essere disponibile per uno stage di 12 settimane a San Francisco, chiedendo solo un compenso simbolico. Un’occasione che Musk non si è lasciato sfuggire rispondendo al tweet dopo poche ore con un “sure, let’s talk” (certo, parliamone).

12 settimane e 2.000 euro ogni 7 giorni

Evidentemente le discussioni tra Hotz e Musk sono andate bene perché, rispondendo a un altro utente sempre su Twitter, l’hacker ha fatto sapere che lavorerà sulla piattaforma social per le prossime 12 settimane per un compenso di 2.000 dollari ogni sette giorni. Il neo assunto si occuperà di migliorare la ricerca sul social network e di eliminare il popup che compare agli utenti quando navigano su Twitter senza aver effettuato il login. Come lo sappiamo? È stato sempre Hotz a spiegarlo, naturalmente con un tweet.