Mercoledì 24 Aprile 2024

Editoria, Moles volta pagina "Risorse vere per il settore"

Il nuovo sottosegretario in Parlamento: "I fondi del Pnrr per garantire un’informazione di qualità" . Appello di Carelli (Misto) per l’Inpgi, l’istituto di previdenza: "Predisporre misure per poterlo salvare"

Migration

di Elena Comelli

Il Recovery Plan sarà uno "strumento essenziale" per accompagnare lo sviluppo del settore dell’editoria e dargli sostegno nel percorso della digitalizzazione. Ma le risorse del Pnrr serviranno anche per far fronte alle difficoltà del comparto editoriale con interventi immediati e urgenti, a partire dal decreto sostenibilità, guardando alla stabilizzazione di misure quali il credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari o per l’acquisto di beni di investimento per il web.

In questa cornice, definita nella sua prima audizione in commissione Cultura di Camera e Senato, intende muoversi il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Giuseppe Moles, che ha anche aperto una finestra sul futuro dell’Inpgi, l’istituto previdenziale dei giornalisti: "La valutazione sta al ministero del Lavoro, ma sono certo che il dialogo sarà proficuo". Sul tema è intervenuto anche il deputato del Misto Emilio Carelli, chiedendo "risorse per l’innovazione, la riqualificazione digitale e il ricambio generazionale, ma anche una nuova concezione del welfare che passi attraverso il risanamento dell’Inpgi". Immediata la reazione del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso: "La volontà di accompagnare il settore verso la transizione digitale è condivisibile e richiede interventi mirati per le aziende che investono in innovazione e, soprattutto, in buona occupazione", ha rilevato Lorusso. E ha aggiunto: "La messa in sicurezza e la salvaguardia dell’Inpgi passa anche attraverso la lotta al lavoro irregolare". La linea di fondo di Moles è ben precisa: "Nessuno sia lasciato indietro", né imprese né lavoratori, né carta stampata né web, senza steccati ideologici. Invocando una linea di continuità con l’operato del suo predecessore, Andrea Martella del Pd, Moles si dichiara pronto a raccogliere ed approfondire il dossier su Editoria 5.0, sollecitando condivisione di lavoro, suggerimenti, proposte.

Già da questa settimana, ha annunciato, "inizierò ad incontrarmi con tutti i protagonisti del settore, nessuno escluso e singolarmente, per capire quali sono le criticità". Partendo dal presupposto che "un esecutivo di unità nazionale come quello attuale non può prescindere dallo stanziare risorse per il sostegno dell’editoria", che risponde all’"imprescindibile bisogno dei cittadini di ricevere un’informazione di qualità, autorevole, chiara, accurata e affidabile", Moles ha quindi sottolineato la necessità di accelerare il processo di modernizzazione con il Pnrr le cui risorse potranno servire alla "necessaria digitalizzazione" quanto alla "difesa della dignità del lavoro giornalistico" e alla "salvaguardia dei livelli occupazionali".

Alla modernizzazione bisogna affiancare misure d’impatto immediato. E’ il caso del credito d’imposta fino al 50% previsto per gli investimenti pubblicitari, misura ora valida fino al 2022, che ha trovato grande riscontro, specie nelle piccole e micro imprese e nelle start up, con 37mila domande presentate, a cui non è stato possibile dare pieno riscontro. E c’è anche il credito di imposta per investimenti nel web, che dovrebbe essere reso stabile. Senza contare nuove specifiche norme a supporto della filiera che dovrebbero trovare posto nei prossimi provvedimenti legislativi, a partire da inizio aprile, secondo l’annuncio del sottosegretario. Moles ha assicurato continuità anche ad altri importanti dossier, come quello dell’equo compenso o quello sul copyright, per cui il sottosegretario sta "approfondendo il caso della legge australiana e francese. Bisogna evitare che ci sia una posizione dominante, che metta a rischio la libertà di espressione".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro