Milano, 13 gennaio 2022 - L’Italia è ripartita ma rischia di rifermarsi travolta dall’esplosione dei contagi da Omicron che, insieme con il caro-energia e i maxi rincari delle bollette di luce e gas, la corsa delle materie prime, dai metalli alla carta, e quindi un’inflazione che a dicembre è arrivata al 4,2%, hanno fatto partire nel peggiore dei modi il 2022. E nel giorno in cui l’Istat conferma la ripresa dell’economia del Paese con la produzione industriale tornata ai livelli pre-Covid con un aumento mensile a novembre dell’1,9% e annuo del 6,3%, è il sondaggio di Bankitalia fra le imprese dell’industria e dei servizi con più di 50 addetti a farci sapere che a dicembre il clima è cambiato e, per colpa della quarta ondata della pandemia, dell’aumento dei prezzi e dei ritardi nelle catene di fornitura oltre la metà delle aziende (56,3%) vede rischi al ribasso per la propria attività nel primo trimestre dell’anno. E con circa 10 milioni di italiani costretti a restare a casa per colpa del Covid tra quarantene e smart working, avverte Coldiretti, la risalita dei contagi peserà sui prodotti deperibili come quelli dell’agroalimentare e su una filiera della ristorazione che già nel 2021 ha perso 20 miliardi. Con l’aumento dei contagi e il previsto picco verso fine gennaio, non potrà che andare peggio. Così, al governo che si prepara a varare nuove misure restrittive ma anche il pacchetto di aiuti ai comparti economici nuovamente colpiti dalla pandemia, arriva il grido dall’allarme proprio delle imprese, dagli alberghi ai ristoranti, dai cantieri alle fabbriche, dagli uffici al commercio. "La situazione è drammatica – denuncia Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi -. I ristori concessi finora sono stati irrisori rispetto alla perdita di ricavi degli alberghi pari, nelle città d’arte, all’80% nel 2020 sul 2019 e al 50% ...
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