Venerdì 19 Aprile 2024

Ecobonus, incentivi auto e moto: domande dal 10 gennaio. Quanto vale e come richiederlo

Stanziati 630 milioni di euro per tutto il 2023 per incentivare l'acquisto di auto e moto a basse (o zero) emissioni. Il contributo varia dai 2mila ai 5mila euro

Ci siamo: il 10 gennaio riparte l’Ecobonus, l’incentivo per rinnovare il parco auto, moto, e veicoli commerciali in circolazione. Precisamente dalle 10 del mattino, quando sul portale del ministero dello imprese e del made in Italy (ecobonus.mise.gov.it) sarà possibile richiedere il sussidio. Per il 2023 sono stati stanziati 630 milioni di euro da usare per l’acquisto di mezzi nuovi. Il contributo può variare da un minimo di 2mila a un massimo di 5mila euro e a beneficiarne sono le persone fisiche che “acquistano in Italia, anche in leasing finanziario, auto, motocicli e ciclomotori mantenendo la proprietà per almeno 12 mesi”, come si legge sul sito del ministero.

Auto elettrica (foto iStock)
Auto elettrica (foto iStock)

Ma la misura prevede dei vantaggi in base al reddito dei beneficiari. Chi ha un Isee inferiore ai 30mila euro, infatti, può chiedere un incremento dell’ecobonus se tra il 4 ottobre e il 31 dicembre 2022 ha acquistato un veicolo con emissioni fino a 60 g/km CO2. In generale, i veicoli non possono avere una classe di emissioni inferiore all’Euro 6. Inoltre, il loro prezzo non può superare i 35mila euro per quelli che producono fino a 135g/km di CO2 e 45 mila euro per quelli che ne producono tra 21 e 60g/km. Mentre per i motocicli non ci sono quantità-limite di emissioni, fermo restando che devono essere nuovi e almeno Euro 5, per i veicoli commerciali il bonus è limitato ai soli mezzi elettrici comprati dalle piccole e medie imprese.

Ecobonus 2023: quali auto e moto prenotare per il contributo

Ma come fare per chiedere l’Ecobonus?

A farne domanda sono i rivenditori e i concessionari, che per ciascun veicolo devono presentare una singola richiesta sul portale del ministero. Richiesta che viene accettata sulla base della disponibilità dei fondi. Quando poi il cliente comprerà il veicolo, il concessionario applicherà uno sconto pari all’ammontare dell’importo del bonus dal prezzo da pagare. Il concessionario sarà infine rimborsato dal costruttore o dall’importatore del mezzo che, a loro volta, potranno recuperare la somma tramite credito d’imposta.

Quanto vale l’ecobonus?

Come nelle precedenti tornate di incentivi, per il cliente è previsto uno sconto del 30% per gli acquisti senza rottamazione (fino ad un massimo di 3mila euro di sconto), e del 40% per gli acquisti con rottamazione di un veicolo endotermico di classe fino a Euro 3 con tetto massimo a 4mila euro. In caso di rottamazione, il veicolo dev’essere di proprietà da almeno 12 mesi. Il contributo, va ricordato, viene calcolato sulla percentuale del prezzo di acquisto, ossia senza l'importo dell'iva al 22%. Ne sono esclusi i veicoli usati: il contributo è rivolto solo ed unicamente a tutti coloro che acquistano un veicolo 'green' nuovo. Come detto, i fondi ammontano a 630 milioni di euro e sono divisi tra veicoli commerciali (15 milioni), motocicli (40 milioni), veicoli non elettrici (quindi a benzina e diesel, 5 mln) ed elettrici (35 mln). La parte restante, e più cospicua, 575 milioni di euro sarà destinata alle auto.

Nello specifico, 190 milioni per veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 grammi di anidride carbonica, ovvero quelli elettrici, rientranti nella categoria M1 (per il trasporto fino a otto persone); 235 milioni per veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 grammi di anidride carbonica per chilometro, ovvero gli ibridi plug – in (sempre categoria M1); 150 milioni per veicoli con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro (categoria M1).

Le prenotazioni sono valide per gli acquisti effettuati a partire dal 1 gennaio 2023 e sino al 31 dicembre 2023, salvo esaurimento delle risorse disponibili.

Nei giorni scorsi, il presidente dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Paolo Scudieri, commentando l'andamento non esaltante del mercato auto in Italia, aveva auspicato che gli incentivi potessero “dare impulso alla domanda di vetture green fin dai primi mesi dell’anno”. Questo mentre il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, aveva espresso la preoccupazione che i nuovi incentivi potessero produrre “risultati insoddisfacenti”, come avvenuto nel 2022 quando, in brevissimo tempo, si è esaurito lo stanziamento per le auto ad alimentazione tradizionale ed emissioni non superiori a 135 grammi di CO2 al chilometro, mentre sono rimasti ampiamente inutilizzati gli stanziamenti per auto elettriche e simili. 

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