Giovedì 18 Aprile 2024

E il treno tornò a correre. In soli sei mesi "Lf Solution ha stretto i tempi, non la qualità"

La società romana ha rimesso in servizio un Etr

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di Giulia Prosperetti

Elevare le proprie competenze riuscendo a collocarsi in una nicchia di mercato che consenta di supportare i grandi player di settore. Una strategia win-win che ha permesso all’azienda romana LF Solution di portare a termine in tempi record l’operazione di riconsegna del Treno Stadler ETR 170.006, rientrato lo scorso 24 settembre al deposito di Merano della Sad - Trasporto Locale Spa, la più grande azienda di trasporto pubblico locale in Alto Adige.

Quando lo scorso novembre, a causa di una frana caduta sui binari all’altezza di Rio Pusteria, il treno è deragliato riportando ingenti danni, si prospettava un lungo orizzonte temporale per la sua riparazione e reintegro in servizio passeggeri. Affidandosi alla professionalità della dinamica Pmi romana i tempi si sono notevolmente ridotti. Un piccolo miracolo frutto della collaborazione, stimolata dalla direzione tecnica Sad dell’ingegner Maurizio Chiusa, tra il costruttore del treno e la LF Solution, armonizzando le competenze delle due realtà la cui mission è garantire sicurezza e affidabilità in tutti i processi del ciclo di vita di un treno, dalla progettazione alla manutenzione.

Al pari di realtà di dimensioni molto più grandi, la LF Solution ingloba, infatti, all’interno della propria struttura tutte le funzioni tecniche, ingegneristiche, amministrative e gestionali, imprescindibili per garantire la sicurezza del treno durante il suo esercizio. "Abbiamo una storia aziendale che parte dalla manutenzione ordinaria dei rotabili e dalla vendita dei componenti. In seguito, – racconta Riccardo Ferronato, governance director e socio, insieme a Fabio Barreca, di LF Solution – essendo inseriti in un contesto in continua evoluzione normativa, ci siamo elevati professionalmente andando ad assumere delle competenze sempre più specialistiche che hanno consentito di offrire i nostri servizi a supporto delle grandissime aziende operanti nel nostro settore di riferimento. Questo scenario ha richiesto una reingegnerizzazione dei nostri processi interni costituendo un Sistema dedicato di Gestione della Manutenzione che ha fornito alla nostra realtà un differenziale competitivo rispetto al nostro precedente posizionamento sul mercato dove altre aziende non riescono più a operare".

I vincoli dello spettro normativo di riferimento per finalizzare la riconsegna in esercizio di un singolo treno sono oggi antieconomici per grandi realtà la cui struttura dei costi interni è dimensionata per flotte costituite da numerosi veicoli. La strategia aziendale degli imprenditori Ferronato e Barreca ha portato a elevare le competenze della LF Solution mettendola in condizione di offrire gli stessi servizi dei grandi costruttori ma per flotte dimensionate di veicoli ferroviari. "Di società che si occupano di manutenzione ce ne sono diverse, ma sono poche – spiega Ferronato – le aziende in grado di svolgere tutto il processo: prendere in consegna un treno danneggiato, ripararlo, certificare tutta la riparazione e rimetterlo in servizio passeggeri. Si tratta di un’operazione molto complessa il cui processo è oggi eseguibile solo da un SRM - Soggetto Responsabile della Manutenzione certificato da un Verificatore indipendente della sicurezza opportunamente abilitato dalla Ansf – Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie".

Dal punto di vista tecnico, quindi, la strategia aziendale ha portato a dotare la Pmi LF Solution della certificazione ECM (Entity in Charge of Maintenance) che copre tutte le 4 funzioni richieste dal regolamento europeo: gestione della manutenzione, ingegneria della manutenzione, gestione della flotta ed esecuzione della manutenzione.

Competenze che nell’ambito ferroviario sono appannaggio di poche aziende, tendenzialmente multinazionali di enormi dimensioni. Un’esperienza che, nell’attuale periodo di crisi economica, vuole essere da esempio anche per altre piccole e medie imprese. "Nel nostro sistema industriale costituito principalmente da Pmi, per evitare che le piccole aziende vadano a sparire o si rendano marginali, è necessario – afferma Ferronato – che si crei un volano di gestione delle competenze che consenta loro di rimanere sul mercato. Lo Stato dovrebbe indirizzare le piccole aziende a strutturarsi e a elevare il proprio livello di competenza opportunamente armonizzato con il mercato. Con il nostro modello crediamo di aver delineato un percorso di riferimento".

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