Venerdì 19 Aprile 2024

E-commerce, la filiera in Italia vale 71 miliardi di euro

Il settore delle vendite online si conferma in crescita e fa da traino anche a logistica e ai servizi di supporto

La filiera dell'e-commerce in Italia vale 71 miliardi

La filiera dell'e-commerce in Italia vale 71 miliardi

Continua a crescere in Italia il valore dell’e-commerce e della filiera ad esso associata e il segmento si riconferma un comparto fondamentale per la crescita dell’economia italiana. È quanto riporta lo studio condotto da Netcomm in collaborazione con The European House – Ambrosetti, secondo cui la rete del valore dell’e-commerce e del digital retail si posiziona al primo posto tra le 99 attività economiche italiane per incidenza sul fatturato complessivo del settore privato.

Il quinquennio 2016-2020 aveva già dato ottimi risultati contribuendo a una crescita del 40,6% sulla crescita del fatturato totale delle attività economiche: solo nel 2020 c’è stato un introito di 68 miliardi di euro, con un incremento del 20% rispetto all’anno pre-pandemia. Ma nel 2021 le attività della filiera hanno segnalato un ulteriore balzo: +4,4% rispetto all’anno precedente, arrivando a circa 71 miliardi di euro di fatturato complessivo a livello nazionale. E i benefici tratti dal settore non si fermano qui: per ogni 100 euro investiti nella filiera estesa dell’e-commerce e del digital retail in Italia se ne generano ulteriori 148 nel resto dell’economia. Positivo in termini di impatto è anche il moltiplicatore in termini occupazionali: per ogni 100 unità di lavoro generate in modo diretto dalle attività dell’e-commerce e del digital retail, si attivano ulteriori 141 unità di lavoro.

E-commerce: la distribuzione in Italia

Le imprese che lavorano in questa filiera sono equamente distribuite sul territorio italiano, ma più della metà del fatturato proviene dal Nord-Ovest, il 51,1%, con un contributo consistente offerto dalla Lombardia.

Tra i sotto-settori, emerge il ruolo di traino esercitato dalla logistica, che ha conosciuto una fase di ripresa durante la pandemia, la cui crescita si attesta al +13,7% medio annuo in termini di fatturato.

I due macro settori: vendite online e servizi a supporto

La rete del valore dell’e-commerce e dei digital retail si articola in due macro-aggregati: le vendite online, che oltre ai marketplace e retailer comprende anche piattaforme pubblicitarie, servizi integrati per la presenza web e le attività di customer care, e i servizi a supporto delle attività di e-commerce, tra cui logistica, packaging e sistemi di pagamento.

Il segmento delle vendite online 2020 aveva registrato in Italia un fatturato di quasi 41 miliardi di euro e a cui hanno contribuito 673mila imprese distribuite in tutta Italia, con una lieve prevalenza, ancora una volta, del Nord-Ovest (28%), a cui segue il Centro Italia (27%). Come per il comparto complessivo, il 57% del fatturato delle vendite online si concentra nel Nord-Ovest, in particolare in Lombardia.

Per quanto riguarda i servizi a supporto dell’e-commerce e del digital retail, sempre nel 2020, si era registrato un fatturato di 27 miliardi di euro, grazie al lavoro di 50milale  imprese localizzate in tutto il Paese, con una lieve prevalenza nel Mezzogiorno (34%) e nel Nord-Ovest (26%). Circa la metà (43%) del fatturato si concentra nel Nord-Ovest, con la leadership della Lombardia.

E-commerce: un comparto sempre più affermato

Alla luce dei risultati dello studio viene decretata una volta per tutte la fine della concezione di e-commerce come semplice trend: è un canale prioritario per la crescita del business ed è destinato a crescere di anno in anno, con investimenti indirizzati, specialmente, nel digital marketing e nell’export digitale .“Il commercio digitale e la sua filiera si configurano come un ecosistema in cui canale tradizionale e digitale coesistono e collaborano in un orizzonte strategico di crescita – spiega commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia- Per questo oggi chiediamo ai rappresentanti politici e istituzionali di sostenere lo sviluppo di questa filiera attraverso precisi interventi e investimenti che consentano di colmare il gap di competenze digitali che scontiamo a livello europeo e rafforzare l’export digitale.”

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