Aumento bollette, due miliardi non bastano: arriva la stangata

La cifra stanziata in manovra potrebbe essere insufficiente a evitare rincari a gennaio. Consumatori furiosi: "Solo una goccia nel mare"

Contatori di energia elettrica in un palazzo (Ansa)

Contatori di energia elettrica in un palazzo (Ansa)

Basterà il fondo straordinario di due miliardi appena stanziato nella Legge di Bilancio a mitigare il rincaro delle bollette di luce e gas? Questa è la domanda che tanti addetti ai lavori si pongono, di fronte a un caro-energia che non sembra avere sosta. Con 1,2 miliardi a luglio e altri 3,5 a ottobre, il governo aveva già provato a rallentare – non a fermare – la stangata sulle tariffe dell’energia elettrica e del gas. Ora aggiunge altri due miliardi (e altrettanti nel 2023, stando alla tabella allegata al Dpb spedito ieri a Bruxelles) in vista di un gennaio che, con la corsa delle materie prime (petrolio e gas), rischia di gelare ancora una volta le famiglie italiane. Un allarme lanciato anche dal presidente di Arera, Stefano Besseghini durante la sua "memoria" in Senato, nella quale ha chiesto che diventino strutturali alcune delle misure previste dagli ultimi interventi del governo come la riduzione degli oneri di sistema e l’abbassamento al 5% dell’Iva sul gas.

Del resto, nonostante lo stanziamento di oltre 3 miliardi per il quarto trimestre 2021, con l’azzeramento fino a dicembre degli oneri di sistema, l’Iva al 5% sul gas e il rafforzamento dei bonus sociali, le bollette della luce sono aumentate del 29,8% e quelle del gas del 14,4% con un aggravio rispettivamente di 145 e 155 euro all’anno.

Oggi non si possono ancora stimare i rincari di gennaio, ma non è impossibile pensare che possano ancora trasformarsi in una nuova stangata soprattutto in assenza degli interventi calmieranti da parte del governo che da luglio ha ridotto e poi azzerato gli oneri di sistema che pesano per circa il 20% sulla bolletta della luce e poco meno del 5% sul gas. Ne è consapevole anche il premier Mario Draghi che ieri ha definito "difficile" la partita dell’energia e ricordato come il governo si sia già impegnato a contenere il rincaro delle bollette soprattutto per i più deboli e fragili.

Draghi ha aggiunto che "ci siano molte ragioni per ritenere che sia in parte temporaneo" l’aumento del prezzo del gas ma che bisogna trovare "soluzioni strutturali" – e quindi a livello Ue alla vigilia del Consiglio europeo in programma oggi – perché "la transizione verde prenderà tempo" e l’Italia vive una "dipendenza drammatica". Se il governo è intervenuto per tagliare le bollette, il previsto fondo da due miliardi per il prossimo anno sembra, per le associazioni dei consumatori, del tutto insufficiente. Con il Codacons che parla addirittura di "cifra ridicola".

Del resto, di fronte a oneri di sistema che solo per le rinnovabili, ha spiegato Besseghini, ammonteranno l’anno prossimo a circa 10 miliardi (11 per il 2021), i due miliardi del fondo appaiono una briciola nel mare dei rincari. La misura straordinaria di azzeramento degli oneri di sistema decisa dal governo a ottobre, ricordano gli esperti di Facile.it, durerà solo fino a fine dicembre.

È possibile ipotizzare che i due miliardi stanziati per il 2022 "possano essere utilizzati per calmierare nuovamente questa voce nel primo trimestre del prossimo anno, con un’operazione analoga a quanto fatto a luglio 2021, quando il governo destinò 1,2 miliardi circa per dimezzare, nel terzo trimestre, il costo degli oneri di sistema della bolletta elettrica". Se così fosse, stando all’attuale costo dell’energia elettrica, il beneficio per le famiglie potrebbe essere di circa 24 euro per i primi tre mesi del 2022. Una cifra che riuscirà solo a mitigare "una nuova possibile stangata, ipotesi niente affatto remota se si considera il continuo aumento del costo delle materie prime".