
Droni a idrogeno cambieranno il mondo della logistica sanitaria
Roma, 17 apriel 2025 – E se la logistica della sanità del futuro (prossimo, s'intende) passasse dai droni all'idrogeno? Il nuovo concetto tecnologico di mobilità aerea avanzata introduce una terza dimensione della mobilità urbana, offrendo un’alternativa alla mobilità terrestre, promuovendo l’innovazione tecnologica e la mobilità sostenibile. Ad illustrare la proposta Thomas Schael, commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino, durante il Convegno del PoliMi ‘Innovazione tecnologica e transizione sostenibile: le opportunità del settore Droni e Mobilità Aerea Avanzata’, che si è tenuto nelle scorse ore a Roma. Alla presenza del ministro Gilberto Pichetto Fratin, Schael ha partecipato al convegno in qualità di rappresentante del settore sanità per presentare il progetto sul quale aveva già lavorato in Abruzzo e che ora vuole portare anche in Piemonte. Un progetto basato sulla trasformazione green degli ospedali pubblici, che il Commissario aveva già presentato come rappresentante Fiaso al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Droni ad idrogeno: questo il futuro della logistica sanitaria?
Il trasporto di merci in ambito logistico con droni è un’applicazione che si trova in una fase iniziale di sviluppo, caratterizzata dall’avvio di alcune sperimentazioni, con l’obiettivo di arrivare alla sua piena operatività. Grazie ai droni le merci possono essere consegnate in tempi minori in situazioni di congestione stradale, nonché arrivare in zone remote difficilmente raggiungibili con i mezzi tradizionali, anche in ottica emergenziale, come le pandemie.
L’utilizzo di droni, in particolare ad idrogeno verde, nel settore logistico e di trasporto, soprattutto sanitario potrebbe apportare numerosi potenziali benefici: una riduzione significativa della quantità di CO2 prodotta; la creazione di nuovi posti di lavoro; la centralizzazione delle logistiche dei beni sanitari e delle centrali di produzione del farmaco; la decentralizzazione dell’erogazione di cure mediche; l’implementazione di innovativi sistemi distributivi abbinati a progetti di teleconsulto, telemedicina e telefarmacia ed il conseguente ulteriore efficientamento dell’intera catena distributiva ed erogativa delle prestazioni.
Preparare il terreno, anzi, i cieli
Creare un’area cargo dedicata all’utilizzo dell’idrogeno verde negli aeroporti italiani (modello Padova) è un passo significativo verso un futuro più sostenibile ed innovativo nell’ottica della decarbonizzazione degli aeroporti, partendo dalla creazione di un ecosistema all’avanguardia, cruciale per il successo della transizione all’idrogeno verde. L’ecosistema dovrebbe prevedere l’installazione di un impianto per la produzione, lo stoccaggio e l’erogazione di idrogeno verde, la realizzazione di un vertiporto e l’utilizzo di flotte di droni alimentate ad idrogeno verde per il trasporto delle merci, a partire da quelle sanitarie, utilizzando l’aeroporto come base madre operativa. In quest’ottica l’intervento di Schael è stato programmatico in vista del futuro Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione di Torino. In quella che è una prima ipotesi progettuale, l’aeroporto di Torino Caselle, con l’aeroporto di Cuneo Levaldigi a supporto, potrà costituire l’hub logistico quale base operativa per i droni.
Il futuro Parco della Salute rappresenterà il principale hub sanitario, dal quale poi verranno collegate tutte le strutture ospedaliere della regione, attraverso l’utilizzo di droni ad idrogeno diminuendo le tempistiche ed aumentando l’efficientamento delle prestazioni.
Infine Schael prevede l’inserimento nella logistica degli ospedali anche di mezzi a terra, quali carrelli elevatori, AGV, trattorini per traino merci e mezzi a terra per la mobilità, sempre alimentati ad idrogeno, un vettore energetico in grado di rendere concretamente le strutture ospedaliere un punto di riferimento per l’innovazione sostenibile. Come nel caso degli aeroporti, anche gli ospedali del futuro dovranno essere “carbon free”.
L'esperimento con il trasporto di organi
Interessante notare che la prima esperienza (riuscita) presso la Città della Salute e della Scienza di Torino è stato il trasporto con i droni di organi e di materiale biologico. L'esperimento risale a ottobre 2024, il drone ha compiuto un tragitto fra la piattaforma dell'elisuperficie del CTO (Centro Traumatologico Ortopedico) e la Palazzina di Genetica delle Molinette. Una distanza di 500 metri in linea d'aria, tra due presidi ospedalieri dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, coperta sorvolando in modalità di navigazione automatica un tratto urbano della città e un tratto del fiume Po.