Giovedì 18 Aprile 2024

Draghi: "Governi con spazio nei bilanci spendano. Prudenti con il debito"

Il presidente Bce nell'ultima audizione al Parlamento Ue. "Per crescere servono riforme strutturali". Istat: nel 2018 la crescita del Pil in Italia a +0,8%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti

Il presidente Bce Mario Draghi (ImagoE)

Il presidente Bce Mario Draghi (ImagoE)

Bruxelles, 23 settembre 2019 - E' l'ultima audizione del presidente Bce Mario Draghi al Parlamento Ue. Il rallentamento della crescita dell'area euro è "superiore a quanto avessimo previsto in precedenza", a causa della "debolezza del commercio internazionale in un ambiente di persistenti incertezze legate alle politiche protezionistiche e ai fattori geopolitici", dice Draghi davanti alla commissione Affari economici del Parlamento europeo. Il presidente Bce ha sottolineato che i paesi che "hanno un settore manifatturiero relativamente grande sono più vulnerabili a qualsiasi svolta del ciclo economico globale", come la Germania che "è oggi uno dei membri dell'area dell'euro più colpiti dal rallentamento".

"Crescita Eurozona rallenta più del previsto"

"Dall'inizio dell'anno - ha detto il presidente Bce - la dinamica di crescita dell'area dell'euro ha subito un forte rallentamento, più di quanto avessimo previsto in precedenza. Si prevede che la crescita del PIL reale sarà dell'1,1% nel 2019, in calo di 0,6 punti percentuali rispetto alle proiezioni di dicembre 2018 e dell'1,2% nel 2020, in calo di 0,5 punti percentuali rispetto alle proiezioni di dicembre. Questo rallentamento è principalmente dovuto alla debolezza del commercio internazionale in un ambiente di persistenti incertezze legate alle politiche protezionistiche e ai fattori geopolitici".

"I recenti dati e gli indicatori prospettici, come i nuovi ordini degli export nel manifatturiero non mostrano segnali convincenti di una ripresa della crescita nel prossimo futuro e i rischi alle prospettive di crescita restano orientati verso il basso", è ancora l'analisi del presidente della Banca centrale europea. In questo contesto di "debolezza protratta" l'inflazione è rimasta "persistentemente sotto" i livelli a cui mira la Bce. 

"Ci serve una strategia economica coerente nella zona euro, che completi l'efficacia della politica monetaria", perciò la Bce è stata unanime nel chiedere "un maggiore contributo alle politiche fiscali". In vista del rallentamento e dei rischi al ribasso, "i governi con spazio nei bilanci, che affrontano un rallentamento, dovrebbero agire con tempestività, e allo stesso tempo i governi con alti debiti dovrebbero perseguire politiche prudenti e rispettare gli obiettivi" Ue, è la 'ricetta' di Draghi.

"Per crescere servono riforme strutturali"

Riforma del sistema giudiziario, dell'istruzione, della ricerca: sono alcune delle riforme che "ogni Paese dovrebbe fare se ha come priorità la crescita, come dovrebbe essere". Draghi ha spiegato che la crescita è un problema che riguarda molti Paesi, che l'agenda di riforme strutturali è la chiave.

L'Istat rivede al ribasso 2018, Pil +0,8%

Nel 2018 la crescita del Pil in Italia, secondo l'Istat, è stata pari allo 0,8%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti. L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato invece pari nel 2018 al 2,2%, con una revisione in rialzo rispetto alla stima precedente, che dava il deficit al 2,1%. Bankitalia ha comunicato che nel 2018 il debito pubblico è stato complessivamente rivisto al rialzo di 58,3 miliardi al 134,8 per cento del Pil dal 132,2% stimato in precedenza ma questo non impatta sulla sostenibilità.

 

 

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