
Un cartello esposto nel corso di una manifestazione (Archivio)
Roma, 8 aprile 2025 – Nonostante alcuni miglioramenti, il dato riferito all’occupazione giovanile italiana resta fra i peggiori d’Europa. E non va meglio nemmeno per quanto concerne il lavoro femminile. I dati, riferiti a fine 2024, ed elaborati dall’Istat, mostrano un quadro in chiaroscuro, e la conseguente richiesta sempre molto sostenuta dello strumento della NASpI.
Stabile il dato degli occupati in Italia
Secondo gli ultimi dati Istat, a fine 2024 l'occupazione in Italia è rimasta sostanzialmente stabile, con 24 milioni e 65 mila occupati. Tuttavia, si sono registrate differenze tra i vari gruppi: l'occupazione è aumentata tra gli uomini e nella fascia di età 35-49 anni, mentre è diminuita tra le donne, i lavoratori a termine e gli autonomi. Se il tasso di occupazione ha registrato una lievissima flessione, scendendo al 62,3%, il tasso di disoccupazione è aumentato al 6,2%, con un incremento di 88.000 disoccupati (+5,8%). Scende la disoccupazione giovanile al 19,4% e calano gli inattivi. Per i 25-34 anni, il tasso di disoccupazione è salito al 9,7%, con un aumento significativo rispetto ai mesi precedenti. Nonostante la diminuzione generale della disoccupazione in Italia, che rimane comunque superiore di mezzo punto percentuale rispetto alla media dell'Ue, il nostro Paese continua a essere tra i peggiori in Europa per quanto riguarda l'occupazione. Il tasso di disoccupazione giovanile è del 18,7%, il secondo più alto dell'Ue, mentre la disoccupazione femminile, stabile al 7,3%, è il terzo valore più alto in Europa.
L’identikit del percettore NASpI
In questo contesto, è sempre molto richiesta la NASpI, fra gli ammortizzatori sociali più rilevanti in Italia. I percettori di NASpI presentano caratteristiche specifiche legate all'età, al tipo di contratto e ai settori di impiego. Il percettore è prevalentemente uomo, e la fascia di età più presente è quella compresa tra i 35 e i 49 anni, con una stabilità dell'occupazione tra gli uomini in questa fascia, ma un aumento dei disoccupati. La maggior parte proviene da contratti di lavoro a tempo determinato, la cui incidenza è diminuita nel corso dell'anno, ma si riscontra anche una certa crescita tra i lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Questi individui appartengono principalmente a settori come i servizi e l'industria, con una predominanza tra i lavoratori dipendenti permanenti, mentre gli autonomi e i dipendenti a termine sono in calo. La NASpI colpisce maggiormente le persone in cerca di lavoro da più tempo e per ottenerla, è necessario essere un lavoratore dipendente che ha perso involontariamente il lavoro. La richiesta va presentata entro 68 giorni dalla fine del contratto. I requisiti includono almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti. L'importo della NASpI è calcolato sulla base della retribuzione media mensile degli ultimi 4 anni, con un massimo di 1.550,42 euro per il 2024. Il beneficiario deve essere disponibile ad accettare nuove offerte di lavoro e partecipare a corsi di formazione. Analizzando i dati digitali raccolti da BonusX, la startup che si occupa di gestire bonus e agevolazioni, emerge un quadro interessante: la domanda di informazioni e di richiesta della NASpI è particolarmente alta tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni: circa il 5% l’ha richiesta due o più volte nell'arco di un anno. Questi dati suggeriscono che il gruppo più giovane, pur essendo meno stabile sul piano occupazionale, è anche più incline a cercare soluzioni di supporto come la NASpI, soprattutto durante le transizioni tra un lavoro e l’altro. Le grandi città, tra cui Milano, Roma, Napoli e Torino, si confermano come i principali poli di interesse, probabilmente per la concentrazione di opportunità lavorative e la presenza di una forza lavoro più diversificata.