Venerdì 19 Aprile 2024

Direttiva copyright, ora l’approvazione è davvero vicina

La discussione in Senato. Gasparri: "Gli autori e gli editori vanno protetti, i giganti del web paghino le tasse come finora non è accaduto"

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di P.F. De Robertis

La legge di recepimento della direttiva europea sul diritto d’autore è in via di definizione e la settimana prossima sarà quella decisiva. Il governo – e in particolare il sottosegretario all’Editoria Andrea Martella – si è molto impegnato dando seguito alle promesse fatte all’indomani del suo insediamento, e diverse forze politiche hanno agevolato il cammino in Commissione. L’obiettivo è davvero a portata di mano.

Ora siamo alla stretta finale, e nel corso della discussione al Senato sulla legge di delegazione europea il tema diritto d’autore ha tenuto banco. "Recepire la direttiva Ue è una scelta di civiltà mirata a garantire la qualità e la sostenibilità dell’innovazione digitale", ha spiegato la senatrice Valeria Fedeli, capogruppo Pd in Vigilanza Rai. "La legge sul copyright è una forma virtuosa di regolamentazione", ha concluso.

Nel dibattito è intervenuto anche Maurizio Gasparri, Forza Italia, da sempre in prima linea sui temi legati all’editoria.

Senatore Gasparri, il recepimento della direttiva Ue pare vicino. Si parla della settimana prossima come quella decisiva...

"La legge di delegazione europea che stiamo attualmente discutendo in Senato contiene un articolo fondamentale, quello sul copyright che spero venga prestissimo approvato".

Che cosa le sta più a cuore?

"Se non viene tutelato il diritto d’autore, gli autori non sono remunerati e ovviamente smettono di lavorare. Parliamo di musicisti, scrittori, giornalisti, editori. Lo disse Celentano: ’Se il pane fosse gratis nessuno si alzerebbe più la notte più per sfornarlo’".

Quelli che si oppongono a una regolamentazione più stringente del web sostengono che il copyright è contro il principio stesso di libertà espresso dalla Rete, in sostanza contro il futuro.

"Niente di più falso. Mai mi sono opposto alle innovazioni che il progresso metteva a disposizione. Non ho nulla contro la tecnologia, voglio solamente che i giganti del web paghino le tasse".

Attualmente non avviene?

"Lo scorso anno i giganti del web hanno guadagnato 4,5 miliardi in Italia e hanno pagato solo 11 milioni. Loro ne calcolano 85, ma sono sempre pochi. Parliamo di spiccioli".

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