"Dipendenti pubblici, non ci sono soldi per il rinnovo del contratto 2023: niente aumenti"

Le parole del segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri dopo l'incontro con il ministro Paolo Zangrillo

Niente aumenti per i dipendenti pubblici nel 2023. La notizia è arrivata al termine dell'incontro di oggi fra il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo e i rappresenti sindacali.

Pierpaolo Bombardieri, 59 anni, guida la Uil dal luglio 2020
Pierpaolo Bombardieri, 59 anni, guida la Uil dal luglio 2020

Niente aumenti per i dipendenti pubblici

"La notizia è che non ci sono soldi e che quindi milioni di lavoratori pubblici per quest'anno non avranno l'aumento. Questa è la notizia drammatica". Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, all'agenzia Ansa, dopo l'incontro con il ministro della Pa Paolo Zangrillo. "La notizia è che non ci sono soldi e che i contratti dei dipendenti pubblici resteranno fermi sicuramente quest'anno e per i primi mesi dell'anno prossimo. Quindi questo governo e il ministro, ci ha detto oggi che non ci sono soldi per i dipendenti pubblici".

Le richieste

"Abbiamo chiesto che ci sia una prima risposta nel Def, ma il ministro si è tenuto molto vago". "Per noi la priorità è il rinnovo dei contratti, i lavoratori e le lavatrici di questo paese pagano il 10% di inflazione che da un anno riduce il potere reale d'acquisto", spiega Bombardieri.

Centocinquantamila assunzioni

Il ministro Zangrillo, "ci ha informato - ha spiegato il segretario generale della Uil - di assunzioni che vengono effettuate 150.000 l'anno scorso e 150.000 quest'anno, ma vorrei ricordare che non coprono i 450.000 dipendenti che vanno in pensione. Quindi anche qui non c'è un investimento nella pubblica amministrazione e non c'è la voglia di questo governo di rilanciare il servizio pubblico".

Stipendi bassi

"Inoltre - ha detto Borbanieri - non abbiamo contezza del miliardo che il precedente governo, attraverso l'accordo fatto con Brunetta aveva indirizzato per la formazione, c'è un problema che riguarda i precari in questo paese, c'è un problema che riguarda il trattamento di fine rapporto e trattamento di fine servizio che vengono dati con ritardi vergognosi, e c'è un tema di carattere generale: la pubblica amministrazione in questo paese può ancora dare incarichi a società e fare bandi con società e ditte che non applicano i contratti, o che nel caso della vigilanza privata applicano il contratto con 4,50 euro l'ora? Questi sono i temi che abbiamo posto e sui quali non abbiamo avuto risposta".

L'incontro

L'incontro di oggi pomeriggio ha visto confrontarsi a Roma il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e le confederazioni sindacali. Erano presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Cgs, Cida, Cisal, Codirp, Confdas, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb. Sono intervenuti, tra gli altri, i segretari generali della Cisl, Luigi Sbarra, e della Uil, PierPaolo Bombardieri, e, per la Cgil, la segretaria confederale Tania Scacchetti.

Gli argomenti affrontati

Nel corso dell'incontro sono stati affrontati i principali temi relativi al pubblico impiego, tra cui il rinnovo dei contratti e le assunzioni, concorsi, retribuzioni e precariato, formazione e progressioni di carriera, lavoro agile, digitalizzazione e valorizzazione del capitale umano.

Le parole del ministro

"L'incontro odierno apre una stagione di confronto che intendo proseguire – ha commentato il ministro Zangrillo –. Una sana dialettica con le parti sociali è essenziale per affrontare in modo costruttivo i molti temi che riguardano i 3,2 milioni di dipendenti pubblici e progredire insieme". Rinnovati a fine 2022 i contratti di Enti locali, Sanità, Istruzione e Ricerca (parte economica), il ministro Zangrillo ha ricordato l'impegno del Governo sull'una tantum per il 2023 previsto con la Legge di Bilancio, un investimento complessivo di circa 1,3 miliardi di euro che si è aggiunto alle altre importanti misure a favore di famiglie e imprese per far fronte alla crisi energetica. E ha ribadito la necessità di "verificare la disponibilità di risorse per i rinnovi contrattuali 2022-2024".

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