Giovedì 18 Aprile 2024

«Dipendenti al centro migliorano i risultati»

L’impegno di Mediolanum sulle risorse umane

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Quando pensiamo a condizioni di lavoro ideali scatta inevitabilmente un’associazione mentale obbligata e non possiamo fare a meno di correre con la fantasia a quella parte della California, a sud della baia di San Francisco, universalmente nota come Silicon Valley. E in un attimo la mente si riempie di immagini di quei luoghi mitici dai nomi un po’ esotici ma al tempo stesso familiari: Cupertino, Mountain View, Menlo Park, Palo Alto… Immaginiamo le futuristiche sedi dei colossi del mondo tech ? l’Apple Park, il quartier generale di Facebook, il Googleplex, eccetera ? Con le piste ciclabili, le palestre, i centri benessere, i parchi giochi. Insomma, posti che, per molti versi, sono veri e propri eden del welfare. In effetti quel modello non può che essere un punto di riferimento.

Tutto giusto, ma sognare la California non è necessario. Esistono esempi ben più vicini, aziende e società italiane che promuovono una cultura del welfare aziendale moderna, in grado di offrire un universo di servizi avanzati e benefit. Capofila in Italia è senz’altro Banca Mediolanum, la cui sede di Milano 3 ricorda molto da vicino quelle luccicanti realtà californiane. «La nostra azienda è famosa per la centralità del cliente. È un valore che ci ha trasmesso il fondatore, Ennio Doris. Ma questo principio, fin dall’inizio della nostra storia, è stato esteso ai collaboratori. Oggi qui nel campus siamo oltre 2.300 persone, 4.200 sono i family banker sul territorio, e ogni anno vengono assunte decine di nuovi colleghi: i numeri come vede sono molto cambiati, ma quell’idea non è mai venuta meno», racconta Antonio Gusmini (nella foto di destra), direttore delle risorse umane di Banca Mediolanum.

Un’intuizione che anni fa era innovativa: se chi lavora beneficia di servizi di alto livello, lavora meglio…

«Sa, è un detto abusato quello secondo cui è con le persone che fai i risultati, ma mai come in un’azienda di servizi rimane sempre vero. Abbiamo tanti clienti da servire e quanto più l’ambiente di lavoro è in grado di assecondare le esigenze di chi ci lavora, tanto più le persone riusciranno a dare il massimo. I dipendenti di Banca Mediolanum sono dediti al lavoro e ci sembra il minimo essere dediti a loro con un welfare all’altezza. E i risultati si vedono: abbiamo un turnover sul 2% e una sindacalizzazione bassa. Qui si respira un’aria diversa, di grande unità e legame. Quando i picchi di lavoro lo richiedono, non bisogna pregare nessuno di fermarsi».

Quali sono i servizi per il personale?

«Già una ventina di anni fa abbiamo creato il primo asilo nido aziendale. Tenga conto che il 51% dei dipendenti è donna. Erano pochi i posti e le esigenze oggi sono più di 120. Quella fu la pietra miliare».

E oggi?

«L’elenco è lungo: dalla possibilità di fare fitness usufruendo di spogliatoi e docce, alle navette che ci collegano ai terminal del trasporto pubblico. Il rinnovo delle patenti. La compilazione gratuita del 730. Una serie di servizi legati alla salute, come la consegna dei farmaci, l’osteopata in sede e, da quest’anno, la possibilità di effettuare gli esami del sangue. Abbiamo una panetteria, un centro di ristorazione di grande qualità, appena ristrutturato e che offre cibo a chilometro zero. Senza contare una lunga serie di seminari (nella foto di sinistra) su tanti temi culturali e di utilità pubblica, campi estivi, tornei».

Nel suo ruolo può dare preziosi consigli ai giovani che aspirano ad essere assunti?

«Ancora oggi ho il piacere di incontrare qualche candidato e vorrei citare due elementi che mi colpiscono: la passione per qualche aspetto particolare del lavoro e il saper fare le domande giuste su come l’azienda intende muoversi».

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