Giovedì 25 Aprile 2024

Dieci miliardi per rilanciare il made in Italy

Mentre è in corso l’offerta su Ubi Banca, Intesa Sanpaolo s’impegna a favore delle Pmi con il nuovo Programma Filiere.

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di Achille Perego

Dieci miliardi per rilanciare il cuore del sistema economico italiano (le filiere) dopo l’emergenza Covid-19. E’ l’impegno di Intesa Sanpaolo a favore delle aziende, dalle eccellenze del made in Italy alle Pmi, spina dorsale del nostro tessuto produttivo, con il nuovo Programma Filiere. Sin dall’inizio della pandemia, la prima banca italiana ha lanciato iniziative per sostenere le imprese e ora vuole contribuire con nuovi strumenti a supportare la delicata fase della ripartenza rinnovando il Programma Sviluppo Filiere con un progetto dedicato a valorizzare le intere filiere produttive che garantiscono lo sviluppo sostenibile, inclusivo e d’eccellenza, favorendo l’occupazione e gli investimenti.

"Il nostro nuovo Programma Filiere è elemento di ulteriore vicinanza ai nostri clienti, che contano circa un milione di imprese e microimprese di cui 250mila Pmi", spiega Stefano Barrese (nella foto in basso), responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. "La versatilità e l’esperienza di un grande operatore come Intesa Sanpaolo – aggiunge Barrese – è in grado di potenziare, sviluppare e modulare la propria offerta a supporto dell’intera filiera fino a garantirne il più piccolo fornitore, come dimostrano i 700 contratti di filiera supportati nel corso del Programma. Oggi più che mai, sono necessari strumenti facilmente accessibili, efficaci e immediati da parte della banca e il plafond da 10 miliardi che destiniamo alle filiere è il segno tangibile della nostra fiducia nella ripresa compatta del sistema". Dal suo avvio a fine 2015, il Programma Sviluppo Filiere ha coinvolto circa 700 capi-filiera, con i loro 16.000 fornitori e un giro di affari complessivo di circa 70 miliardi.

Il nuovo e potenziato Programma si rivolge a 2.500 filiere ad altissimo potenziale appartenenti a tutti i settori produttivi e distribuite sull’intero territorio nazionale, con un indotto per circa 300 miliardi. Ad esse saranno destinati i 10 miliardi di nuovo credito. In un mercato composto da tante piccole aziende e in un contesto di difficoltà come quello attuale, il rapporto di filiera strategico tra leader e fornitori può diventare uno straordinario moltiplicatore e facilitatore per l’accesso al credito da parte delle Pmi, facendo leva sulla forza e sulla solidità dei campioni del made in Italy.

Il nuovo programma Filiere prevede importanti novità a partire dal sostegno del ciclo finanziario delle forniture tramite Confirming, piattaforma digitale di finanza di filiera di Intesa che consente ai fornitori dei capo-filiera di ottenere liquidità immediata, smobilizzando direttamente online i propri crediti, e di allungare i termini di pagamento con il credito di fornitura. Tra le novità anche la partnership con Fintech, leader di mercato per integrare l’offerta di Supply Chain Finance con soluzioni innovative come il Dynamic Discouting, un servizio che consente ai grandi buyer di proporre ai propri fornitori il pagamento anticipato delle fatture a fronte di uno sconto sul prezzo pattuito.

"La sfida della ripresa economica post-Covid – conclude Barrese – imporrà investimenti a sostegno delle imprese che solo un grande banca come Intesa Sanpaolo è in grado di sostenere. Potenzialità ancor più rilevanti deriveranno poi dall’unione con Ubi Banca. Abbiamo più volte sottolineato come, in caso di esito positivo dell’offerta in corso, ciò comporterà l’erogazione di aggiuntivi 10 miliardi l’anno di nuovo credito alle imprese nel triennio 2021-2023, senza alcuna riduzione per i clienti comuni. In totale, 30 miliardi aggiuntivi destinati a imprese e famiglie che operano e vivono nei territori serviti da Ubi".

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