Giovedì 18 Aprile 2024

Didattica online: i pionieri sono i bolognesi di Abacus

Vent’anni di sperimentazioni e successi del centro di preparazione superiore e universitaria

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di Giada Sancini

BOLOGNA

Svetonio usava il termine ‘abacus’ per indicare il tavolo da gioco. Ma più in generale il sostantivo latino si riferisce a un ripiano sui cui riporre vasellame e altri oggetti artistici. Non risulta perciò casuale che nel 1997 a Bologna il gruppo di insegnanti che hanno apparecchiato il primo progetto in Italia di istruzione online (per due indirizzi di studio: perito informatico e dirigente di comunità) abbia scelto proprio il nome Abacus.

Partita come scuola tradizionale, per il supporto a studenti di ogni ordine e grado, oltre che come centro per la formazione professionale, è oggi una struttura all’avanguardia nell’ambito dell’e-learning insieme alla società satellite Modulo, un’articolazione specialistica che si occupa della fornitura di tecnologie, strumenti, materiali didattici e assistenza a 360° per scuole, aziende, centri didattici e formativi. Le prime esperienze nell’e-learning sono partite dalla divisione Abacusonline (dal 2000-2001) portando a creazione e ottimizzazione della piattaforma Pigreco, frutto del lavoro della divisione Abacusweb capitanata da Simone Vannucci.

Il metodo Abacusonline è fondato sulla sperimentazione e sull’esperienza, confermato dai risultati ottenuti sul campo, ed è stato elaborato grazie a un team di docenti, a uno staff versatile e affiatato, coordinato e diretto da Rita Biganzoli che ricorda: "Al tempo le connessioni veloci erano poco diffuse e piuttosto costose, pertanto i primi strumenti utilizzati sono stati molto semplici: una mailing list, attraverso la quale avvenivano verifiche e lezioni a giorni stabiliti per ogni materia, in modo che venisse attuata una programmazione mirata che diluisse i programmi sugli 8 mesi, portando in parallelo diverse discipline. È questa la caratteristica che ha contraddistinto, fin dall’inizio, i corsi: una programmazione attenta, un lavoro di coordinamento accurato, un’attenzione viva alle esigenze del singolo, pur promuovendo l’interazione con il gruppo (la classe virtuale). Gli studenti, ma anche i docenti, infatti, potevano condividere richieste di spiegazioni, compiti, correzioni, lezioni, lavorando tutti insieme e scambiandosi informazioni ed esperienze".

Parallelamente venivano svolte lezioni sincrone in chat testuale (non erano pensabili ancora audiovideo chat efficaci) per chiarimenti ed esercitazioni. Vista la richiesta degli studenti, si era convenuto di inserire ogni giorno sul sito i log della lezione in chat del giorno precedente. Da questi log sono poi nate le lezioni scaricabili (learning objects).

Proprio questa prima esperienza ha offerto spunti per sviluppare una piattaforma propria, che potesse consentire l’erogazione dei corsi in maniera più organizzata, poiché l’utilizzo di strumenti quali mail o chat si era rivelata estremamente dispersiva. "E questo è un difetto che ancora oggi si riscontra – osserva la Biganzoli –: l’utilizzo di sistemi diversi non integrati tra loro, resta un grosso limite alla creazione di un metodo didattico valido ed efficace. Per questo creammo all’epoca la prima versione di Pi.G.Re.Co., molto semplice ma già originale rispetto all’esistente sul mercato. Oggi, quella aggiornata è leader nel settore della formazione online in Italia ed utilizzata da grandi aziende, soprattutto nell’ambito dei corsi relativi alla privacy e alla sicurezza sul lavoro".

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