Villois
Che gli italiani siano in sonno lo si deduce da un comportamento inusuale per un Paese come il nostro, che fino alla seconda parte del secolo scorso era ai vertici degli indici demografici europei. Una demografia in inverno vuol dire Caporetto per le pensioni, ed è totalmente in contrasto con l’obiettivo conclamato di andare in pensione presto, come facevano gli attuali 7080 enni andati di media in pensione a 55 anni. Parimenti in questo sonno, dichiarato dal Censis, c’è una totale assenza di futuro, visto che ormai il lavoro, dalla generazione dei trentenni in giù, non rappresenta più una componente essenziale per guardare al futuro, con aspettative migliorative, ma un incomodo periodo a cui bisogna dedicare poco tempo, limitato impegno, e scarso senso di appartenenza e condivisione. Demografia e lavoro sono e saranno il fattore essenziale per evitare che si sprofondi in un buco nero. L’esagerato e indifendibile ricorso all’evasione ed elusione fiscale, da parte di un alto numero di italiani, è la terza gamba dello sprofondare, perché denota quanto molti italiani pretendano molto per se e siano totalmente disinteressati alle sorti del Paese. La quarta gamba è la scarsa attenzione che hanno le famiglie verso l’istruzione, sia in rapporto di fatiscenza di edifici e attrezzature che di progetto didattico formativo. Sono i quattro perni che rappresentano il punto di snodo e risalita o la caduta senza possibilità di rilancio. L’Italia è forse il Paese più bello del mondo, l’italiano è stato un lavoratore sovente illuminato, tanto da realizzare la filiera produttiva più vasta del mondo. Riappropriarsi di quello spirito e condirlo di modernizzazione ci riporterebbe a essere una nazione vincente e da imitare.