Deficit, Moscovici: "Francia può sforare il 3%. In Italia è diverso"

L'ira di Salvini e Di Maio: "Le regole devono valere per tutti". Il commissario Ue spiega perché sono due "situazioni differenti". Spread giù sulle voci di deficit al 2%, ma Palazzo Chigi non conferma

Pierre Moscovici (Ansa)

Pierre Moscovici (Ansa)

Parigi, 12 dicembre 2018 - Il superamento della soglia del 3% del rapporto deficit/Pil nel 2019 per la Francia "può essere concepibile in via limitata, temporanea e straordinaria". Così ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, intervistato dal quotidiano 'Le Parisien' dopo l'annuncio delle misure del presidente Emmanuel Macron per smorzare la rabbia dei gilet gialli. I francesi dunque potrebbero sforare il limite in via eccezionale. Ma "ogni parola conta", sottolinea il commissario: "L'eventuale sforamento del 3% non deve protrarsi per due anni consecutivi né eccedere 3,5% su un anno". Per Moscovici, infatti, le misure del presidente francese (stimate intorno ai 10 miliardi di euro) sono "indispensabili per rispondere all'urgenza del potere d'acquisto".

Manovra, deficit al 2,2%. L'Italia sceglie la linea dura

All'Italia l'Ue chiede una correzione strutturale del deficit all'1,8%. Ma nel Belpaese la situazione "è completamente diversa", dice il commissario francese. "Non facciamo come se ci fosse da una parte una severità eccessiva e dall'altra non so quale lassismo". Per Moscovici il paragone con l'Italia "è allettante ma sbagliato perché sono due situazioni totalmente diverse". In particolare, "la Commissione europea sorveglia il debito italiano da tanti anni", cosa che invece non ha "mai fatto" per la Francia. 

LA REAZIONE ITALIANA - "Inaccettabile un atteggiamento diverso per Parigi e per Roma. Non voglio pensare a due occhi chiusi a favore di Macron e a sanzioni incredibili e impensabili nei confronti dell'Italia", avverte il ministro dell'Interno Matteo Salvini. E l'altro vicepremier Luigi Di Maio rincara la dose: "Se le regole valgono per tutti, valgono anche per Macron che ha fatto promesse che sono nel nostro programma di governo". 

SPREAD GIU' - Intanto alle voci di mercato che indicano un obiettivo di deficit al 2% nel 2019, lo spread tra il Btp e il Bund precipita. Il differenziale cala a 272 punti base dai 283 dell'apertura mentre il tasso scende per la prima volta da settembre sotto il 3% al 2,96%.

VOCI SUL DEFICIT AL 2% - Tuttavia, "in merito ai saldi anticipati da Bloomberg, secondo cui Conte proporrebbe a Bruxelles il deficit al 2%, Palazzo Chigi non conferma. Deve ancora iniziare una trattativa quindi non ha senso anticipare numeri", affermano fonti della presidenza del Consiglio.

I saldi sono stati messi "nero su bianco", ma tutti sono consapevoli che "sarà durissima evitare la procedura d'infrazione" dell'Europa nei confronti dell'Italia, si apprende anche da fonti di palazzo Chigi a poche ore dall'incontro del presidente del Consiglio Conte con il presidente della Commissione europea Juncker. 

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