Mercoledì 24 Aprile 2024

Def, spunta bozza in Pdf. Pensioni quota 100 "con restrizioni"

Pace fiscale per liti fino a 100mila euro, flat tax a due aliquote (dal 2021), pensione di cittadinanza a 780 euro. Ma il governo: "Molti punti già superati" Def, si disegna la manovra. Tria: deficit al 2,1%. Ma per Di Maio e Salvini non basta

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria a Palazzo Chigi (Ansa)

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria a Palazzo Chigi (Ansa)

Roma, 27 settembre 2018 - Flat tax a tre aliquote subito, poi, dal 2021, a due che entro fine legislatura saranno il 23 per cento fino a 75mila euro e il 33% oltre. Pace fiscale per le liti fino a 100mila euro, riduzione del debito, ma con "percorso più graduale". Sono questi i punti salienti che emergono dalla bozza parziale del Piano Nazionale di riforme, contenuta nella nota di aggiornamento del  Def che dovrebbe essere varata nel cdm di questa sera. Sarà il primo passo ufficiale verso la manovra finanziaria 2019. "Molti punti sono già superati, non corrispondono al testo definitivo", fanno però sapere fonti governative. Nella bozza si conferma la 'quota 100' per le pensioni ("con restrizioni") e la pensione di cittadinanza a 780 euro. Dentro anche il reddito di cittadinanza, per il momento senza ulteriori dettagli.

Def, si disegna la manovra. Tria: deficit al 2,1%. Ma per Di Maio e Salvini non basta

FLAT TAX - I dettagli si delineano un po' alla volta, mentre è in corso il vertice di Palazzo Chigi tra Tria, Conte, i due vicepremier Salvini e Di Maio e il ministro Savona. Nel documento si legge che il livello delle aliquote Irpef verrà "gradualmente ridotto, fino ad arrivare ad un'unica aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 75 mila euro e del 33 per cento sopra a tale livello entro la fine della legislatura". La bozza specifica che "si passerà inizialmente dalle attuali 5 aliquote a 3 e quindi a due a partire dal 2021"

PACE FISCALE  - Prende forma anche la 'pace fiscale' che intende attuare il governo. Un provvedimento da inquadrare nell'ambito di una riforma strutturale del fisco che coinvolgerà i contribuenti "con cartelle esattoriali e liti fiscali, anche pendenti fino al secondo grado fino a 100mila euro". Nel testo si ricorda che il 'magazzino' è di circa "800 miliardi" di cui "solo 50 miliardi sono effettivamente recuperabili".

DEF, LA BOZZA INTEGRALE (Scarica qui il Pdf)

 

 

PENSIONI - Sì alle pensioni quota 100 con alcune restrizioni funzionali alla sostenibilità del sistema previdenziale. "Si introdurranno anche le pensioni di cittadinanza, che integreranno le pensioni esistenti al valore della soglia di povertà relativa di 780 euro". Secondo il documento, una parte delle risorse destinate alla realizzazione di misure verrà dall'abolizione delle pensioni d'oro, con il taglio degli importi non corrispondenti alle effettive contribuzioni". Il documento annuncia una nuova finestra "per i pensionamenti anticipati senza il requisito anagrafico attualmente in vigore per chi ha maturato un'anzianità contributiva di 41 anni". Un'attenzione particolare sara' rivolta alle donne, caratterizzate da una carriera discontinua.

DEBITO - Avanti con la riduzione del debito, ma il miglioramento del saldo strutturale di bilancio sarà "piu' graduale".  Perché "un aggiustamento di 0,6 punti percentuali di Pil all'anno, unito all'effetto della chiusura dell'output gap, implicherebbe un'eccessiva stretta fiscale (quasi un punto di Pil nel 2019)".

INVESTIMENTI - La bozza considera 118 miliardi di risorse finanziarie "immediatamente attivabili" per gli investimenti pubblici che il governo ritiene "prioritari" dopo che quest'anno "probabilmente toccheranno un nuovo minimo dell'1,9% in rapporto al Pil". 

PNR, RISPUNTA ABOLIZIONE DEL CNEL - Nella bozza rispunta l'abolizione del Cnel, intesa come "soppressione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro". Fra gli interventi previsti, anche "la diminuzione del numero dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200".

CONCESSIONI -  Stando alla bozza del Pnr, il governo punta ad arrivare ''entro fine 2019'' a una ''completa mappatura'' delle concessioni governative e alla ''predisposizione di una legge quadro di riordino e valorizzazione delle partecipazioni''. Dove per 'valorizzazione' si intende cessione delle suddette quote.  

TAV E TERZO VALICO  -  Il Governo intende sottoporre "ad un riesame, attraverso un'attenta analisi costi-benefici, le grandi opere in corso (i.e. la Gronda autostradale di Genova, la Pedemontana lombarda, il terzo valico, il collegamento tra Brescia e Padova e la tratta Torino-Lione)". L'analisi sarà elaborata dalla Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture.

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