Martedì 23 Aprile 2024

Decreto Sostegni: aiuti a partite Iva e professionisti

Contributo a fondo perduto anche per gli autonomi. E uno sconto sui versamenti alle casse previdenziali

Daniele Franco, 67 anni, è il ministro dell’Economia nel governo Draghi

Daniele Franco, 67 anni, è il ministro dell’Economia nel governo Draghi

Professionisti e lavoratori autonomi con partita Iva possono contare, sulla scorta del Decreto Sostegni, su un doppio aiuto: da un lato scatterà anche per loro il contributo – per quanto limitato – a fondo perduto, così come previsto anche per tutte le altre categorie di impresa; dall’altro, avrà effetto lo sconto – più consistente – sui contributi previdenziali da versare alle rispettive casse previdenziali o all’Inps.

La prima forma di indennizzo è quella alla quale potranno accedere quei soggetti che abbiano subito perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30 per cento, calcolato sul valore medio mensile. Il nuovo meccanismo ammette le imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro, a fronte del precedente limite di 5 milioni di euro.

L’importo in qualunque caso non può essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per gli altri soggetti e non potrà essere superiore a 150mila euro. L’erogazione avverrà tramite bonifico bancario direttamente sul conto corrente intestato al beneficiario o come credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione.

Ma per i liberi professionisti iscritti alle casse, così come per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni Inps, è previsto anche un taglio dei contributi da 3.000 euro su base annua. La relazione tecnica al decreto Sostegni stabilisce un aumento della dote per il cosiddetto "anno bianco" degli autonomi di 1,5 miliardi, portando le risorse complessive a 2,5 miliardi.

Lo sconto riguarderà circa 820mila soggetti (330mila iscritti alle casse private e 490mila tra artigiani, commercianti e professionisti iscritti alle gestioni Inps) con redditi entro i 50mila euro e perdite del 33%. Se si ipotizza che "la quasi totalità dei beneficiari accederà" e che "la misura massima dell’esonero" sia fissata "in 3.000 euro annui per professionista" si rende necessario, come spiega la relazione tecnica, l’aumento delle risorse rispetto al finanziamento di 1 miliardo previsto in manovra. Il che è stabilito proprio dal decreto Sostegni.

Resta da capire, però, se la misura riguarderà anche le partite Iva o i professionisti senza cassa iscritti alla gestione separata dell’Inps. Un nodo non secondario che dovrà essere sciolto dal Ministero del Lavoro e dall’Inps.

 

 

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