Martedì 23 Aprile 2024

Decreto fiscale 2020, mille emendamenti. Dal Pos agli assorbenti femminili

Le imprese bocciano le imposte su plastica, zucchero e auto aziendali. E sparano a zero sulla manovra: "Non fa crescere il Paese"

Pagamenti digitali (LaPresse)

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Roma, 12 novembre 2019 - La manovra per il 2020 finisce sotto una montagna di critiche e stroncature (a cominciare da Confindustria, che stima in circa 109 euro il conto della plastic tax per le famiglie), mentre parte l’assalto alla diligenza al decreto fiscale, con oltre mille emendamenti di maggioranza e opposizione. Si va da quello bipartisan per ridurre l’Iva sugli assorbenti a quello per una nuova rottamazione degli avvisi bonari, fino alla richiesta di rinviare le multe per i seggiolini anti-abbandono o di bloccare gli aumenti delle tasse locali o di reintrodurre lo scudo per l’Ilva. Un volume di fuoco che, però, non preoccupa il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: "Basta affrontare quel 5% di misure che vanno migliorate, le risolveremo".

Certo è che il passaggio parlamentare della legge di Bilancio e del pacchetto fiscale collegato comincia, comunque, sotto il fuoco di fila dei rilievi di parti sociali e organi di controllo dello Stato, come la Corte dei Conti. Il j’accuse parte dall’Abi, l’Associazione bancaria italiana, che, col suo direttore generale, Giovanni Sabatini, incalza contro le disposizioni che «drenano liquidità in maniera consistente e rappresentano un ulteriore sacrificio per le banche, con impatti sul loro ruolo di sostegno all’economia, a famiglie e imprese». La plastic tax – insiste, a sua volta, Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria – avrà un impatto sulla spesa delle famiglie stimabile in circa 109 euro annui, portando aumenti «del 10%» su prodotti di larghissimo consumo (senza che, secondo i tecnici del Servizio Bilancio del Senato, sia certo il gettito «sovrastimato» per circa «800 milioni»).

No degli industriali anche alla sugar tax sulle bibite, mentre la batosta sulle auto aziendali colpirà oltre 2 milioni di lavoratori. La manovra "è nel complesso insufficiente rispetto alle esigenze del Paese e rischia di non incidere in modo efficace sulla situazione di sostanziale stagnazione dell’economia", continua la Panucci, anzi potrebbe produrre effetti negativi per le aspettative di imprenditori e investitori. L’assenza di un quadro organico, per il continuo rinvio a norme attuative successive, è un neo indicato dalla Corte dei Conti, che invita a vigilare contro i furbetti del canone concordato e a pensare se non sia il caso, anche per ottenere gettito, di pensare a pagamenti tracciabili su affitti e colf, settori "ove notoriamente si registra una diffusa evasione fiscale".

In attesa delle modifiche del governo alla legge di Bilancio (che dovrebbero toccare sugar tax, auto aziendali e plastic tax), a proporre cambiamenti al pacchetto fiscale sono i gruppi di maggioranza e opposizione. Il Pd chiede la pace fiscale per gli avvisi bonari, anche quelli su cui già sono attive rateazioni, un tentativo già fatto dai gialloverdi lo scorso anno salvo poi rinunciare per problemi di coperture. Italia Viva chiede lo scudo per l’ex Ilva ma anche di ripristinare il blocco degli aumenti delle tasse locali, già applicato tra il 2016 e il 2018. Leu lancia un’altra provocazione, chiedendo per 12-18 mesi una gestione pubblica di Alitalia. Mentre il M5s chiede di abbattere l’Iva sulle scuole guida portandola dal 22% al 5%. Tutti d’accordo, invece, sulla moratoria per le multe a chi non installa il meccanismo anti-abbandono sui seggiolini per i bimbi fino a 4 anni: Pd e Iv fissano la proroga al 6 marzo, i 5S invece fino a giugno. E accordo bipartisan sulla proposta di Laura Boldrini: tagliare al 10% l’Iva sugli assorbenti.

Decreto fiscale, mille emendamenti

Seggiolini bebé: sanzioni solo da marzo, bonus per chi compra

"Rimandare al 6 marzo le sanzioni per il mancato rispetto delle nuove norme sui seggiolini anti-abbandono e prevedere dei contributi – da 30 fino a 145 euro (nel caso se ne comprino tre) – per il loro acquisto". Lo prevedono due emendamenti al Dl fiscale dei parlamentari di Italia Viva.

Assorbenti femminili: Iva ridotta al 10%, richiesta bipartisan

Ridurre l’Iva dal 22 al 10% sui "prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali". Lo prevede un emendamento Pd (a prima firma Boldrini) al decreto fiscale, condiviso anche da esponenti di opposizione.

Transazioni col Pos: chi rifiuta il bancomat pagherà solo 20 euro

Nel caso in cui un negoziante rifiuti di accettare la carta di credito, la multa sarà del 4% del valore della transazione, con un tetto minimo di 20 euro. Ad abbassare la soglia (al momento è 30 euro più il 4% dell’importo) è una modifica al dl Fisco chiesta da Leu 

Agenzia delle Entrate: pace fiscale estesa agli avvisi bonari

Estendere la pace fiscale anche agli avvisi bonari. Lo prevede un emendamento al Dl Fisco depositato dal Pd in Commissione Finanze della Camera. La norma si applica anche se ci sono delle rate in corso (sempre che non sia moroso il contribuente) e parte all’entrata in vigore del decreto.

Slot e Videolottery: prelievo dal 9 al 10%, stangatina sui giochi

Il prelievo erariale unico portato dal 9 al 10%: lo chiede un emendamento di due parlamentari a 5 Stelle, Davide Zanichelli e Luca Migliorino: "Vogliamo disincentivare il settore dell’azzardo e premiare chi dismette le slot nei locali. Meglio i flipper e i biliardini".

Famiglie con disabili: incentivi all’auto green e tirocini detraibili

Italia Viva ha presentato due emendamenti per sostenere le famiglie con disabili. Nel primo si aumenta la soglia di esenzione dei redditi da ‘borse lavoro’ percepiti da under 24 disabili (7.500 euro invece che 4.000). Nel secondo si incentiva l’acquisto dell’auto elettrica da parte di disabili.

Lotteria scontrini: le multe ai negozianti slittano all’estate

Slittamento al 1° luglio 2020 delle multe per i commercianti che non si adeguino a quanto previsto dalle norme sulla lotteria degli scontrini che dovranno essere ’parlanti’, cioè col codice fiscale dell’acquirente. Lo prevede un emendamento Pd al Dl Fisco

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