Martedì 17 Giugno 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Debito pubblico, i Paesi europei con maggiore esposizione

A livello globale le cifre sono da record a breve si potrebbero raggiungere dati sui livelli del post Seconda Guerra Mondiale. Male anche l’Italia

Debito pubblico, i Paesi europei con maggiore esposizione

Roma, 5 giugno 2025 – Corre a pieno ritmo, e in proiezione potrebbe raggiungere i dati successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Parliamo del debito pubblico globale, un dato allarmante che dimostra come tutta l’economia internazionale viva un momento di grande fragilità. Oltre a Paesi come Italia e Grecia che da sempre hanno in questo dato un loro problema strutturale e storico, anche la Francia mostra criticità. A incidere sono sia i dazi che mettono in crisi la crescita, sia la complicata competitività industriale che per molti Paesi europei sta diventando una lotta impari con l’Asia e con aree a forte crescita e con costi della manodopera più bassi.

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L'Europa somma, a un debito pubblico elevato, bassi livelli di crescita economica

L’allarme lanciato dal Fondo Monetario Internazionale

Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha espresso preoccupazione per l'aumento del debito pubblico globale, prevedendo un superamento del 95% del PIL nel 2025 e del 100% entro il 2030. L'Fmi nelle scorse settimane ha sottolineato che l'aumento del debito pubblico globale è legato a Cina e Stati Uniti, ma il fenomeno è diffuso. In Italia, il rapporto dell'FMI evidenzia un miglioramento nel deficit, ma sottolinea la necessità di ulteriori sforzi per ridurre il rapporto debito/Pil, con raccomandazioni per raggiungere un avanzo primario del 3% entro il 2027. Un altro dato è molto significativo, quello del Global Debt Report dell’Ocse, che evidenzia come l’emissione di obbligazioni sovrane nei Paesi membri dell’organizzazione raggiungerà la cifra record di 17.000 miliardi di dollari nel 2025, in aumento rispetto ai 14.000 miliardi di dollari del 2023.

La classifica del debito pubblico dei principali Paesi europei

L’ultima statistica disponibile, basati sui dati Eurostat di aprile 2025, evidenzia che il rapporto debito pubblico/Pil è passato dall’87,3% di fine 2023, all’87,4% di fine 2024, e quello medio dell’Unione Europea è salito dall’80,8% all’81%. Al primo posto vi è la Grecia col 153%, seguita dall’Italia con il 135,3% e dalla Francia col 113%. I dati migliori si sono registrati in Estonia, 23,6%, Bulgaria, 24,1%, Lussemburgo, 26,3%, Danimarca, 31,1%, Svezia, 33,5% e Lituania, 38,2%. La situazione italiana, stando ai dati di marzo 2025 rilasciati da Bankitalia, vede un valore espositivo di oltre 3mila miliardi, precisamente 3.033,9 miliardi di euro, in crescita di 9,55 miliardi rispetto al mese precedente. Il dato riferito a 12 mesi fa è invece in salita di 133,5 miliardi di euro.

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Di Noia: “Siamo già ad un nuovo paradigma in termini di debito”

“Il mondo è ormai arrivato ad un nuovo paradigma per quanto concerne l’indebitamento. I governi e le aziende prendono in prestito circa 10mila miliardi di dollari in più dai mercati ogni anno rispetto al periodo pre-Covid, una cifra superiore al Pil combinato di Germania e Giappone. Anche se i mercati globali hanno finora mostrato resilienza a tutto ciò – ha dichiarato Carmine Di Noia, Director for Financial and Enterprise Affairs dell’Ocse – ma ci sono vulnerabilità nel sistema. Mentre governi e aziende cercano di soddisfare le crescenti esigenze di investimento, devono muoversi in un ambiente modellato da una crescita economica in rallentamento, un rischio geopolitico elevato e priorità contrastanti per i finanziamenti pubblici e privati. Con ogni centesimo raccolto tramite i mercati del debito che costa di più, queste decisioni diventano ancora più difficili”.