Mercoledì 24 Aprile 2024

Debito pubblico, Bankitalia: è record. Tria: "Nessuna manovra correttiva"

A maggio il debito aumenta di 84,3 miliardi (+3,6%) rispetto a fine 2017. Scende la disoccupazione. Il ministro dell'Economia: "Aumentare gli investimenti è il vero aggiustamento dei conti"

Ignazio Visco (Ansa)

Ignazio Visco (Ansa)

Roma, 13 luglio 2018 - Nuovo record assoluto per il debito pubblico italiano, salito nel mese di maggio a 2.327,4 miliardi di euro con un aumento di 14, 6 miliardi rispetto al mese scorso e di 47,5 miliardi rispetto a maggio 2017. Lo rende noto Bankitalia, precisando che l'aumento da fine 2017, quando il debito era attestato a 2.263 miliardi, è stato di 84,3 miliardi, con un incremento del 3,6%. "In pratica è come se ogni famiglia avesse un debito di circa 92 mila euro", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. La crescita è dovuta al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (7,6 miliardi) e all'aumento delle disponibilià liquide del Tesoro (5,4 miliardi a 57,6; a maggio 2017 erano 58,9). L'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha aumentato il debito pubblico di 1,5 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottotesori, si legge in una nota di Palazzo Koch, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 14,9 miliardi e quello delle amministrazioni locali è diminuito invece di 0,3 miliardi; invariato invece il debito degli Enti di previdenza. 

Nel Bollettino "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" Bankitalia ha resto noto che a maggio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 33,6 milardi, una cifra stabile rispetto a maggio 2017. "Nei primi cinque mesi del 2018 - precisa Bankitalia - le entrate tributarie sono state pari a 155,2 miliardi, in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno", stabilendo così una leggera stima "favorevole". Altri dati positivi vengono registrati da Bankitalia: il tasso di disoccupazione è sceso al 10,9%, in calo rispetto all'11,2 del 2017. Anche quella giovanile è in graduale diminuzione: "è proseguita la tendenza al rialzo dei salari, - fa sapere Palazzo Koch - la cui dinamica però rimane ancora modesta".

Il Ministro dell'Economia Tria fa sapere che non ci sarà nessuna "manovra correttiva". Per il 2018 "non cambiano i nostri obiettivi, si vedrà a consuntivo", dice Tria a Bruxelles dove si trova per l'Ecofin. "Non considero cigni neri sennò non dovrei più uscire di casa, perché potrebbe cadermi una tegola in testa e morire, e quindi io sono così avventuroso che esco di casa", risponde il ministro alla domanda se anche lui, come il ministro Savona, prende in considerazione il 'cigno nero' (ovvero l'arrivo di un evento che riteniamo impossibile, come l'uscita dall'euro, ndr). 

"In passato è stato concesso molto all'Italia per aumentare gli investimenti, ma poi si sono sempre ridotti nonostante la flessibilità ottenuta", quindi "credo che il centro della questione sia quello, non tanto lo 0,1 o 0,2, questo sarebbe il vero aggiustamento del bilancio italiano", aggiunge Tria.

 

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