Venerdì 19 Aprile 2024

Debiti partite Iva verso il condono Cartelle al rinvio

Le misure previste nel prossimo decreto Sostegni. L’ipotesi: azzerati i carichi pendenti tra 2000 e 2015

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di Claudia Marin

Contributi a fondo perduto da mille a 150mila euro per le imprese e le partite Iva che hanno avuto perdite di fatturato pari almeno a un terzo nel confronto tra il 2020 e il 2019. Ma anche sanatoria ad hoc dei debiti col fisco per le attività economiche più in difficoltà: niente sanzioni e interessi su irregolarità 2017-2018. E rinvio di cartelle e rate tributarie al primo aprile, con la previsione dell’operazione saldo e stralcio per gli oneri fino a 5mila euro (ma la soglia è in discussione) dovuti all’Erario tra il 2000 e il 2015.

Sono questi, insieme con la proroga della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno, i capisaldi del decreto Sostegni che il premier Mario Draghi punta a varare al massimo entro la metà della prossima settimana.

In ballo i 32 miliardi dell’extra-deficit votato dal Parlamento a gennaio. La fetta più grossa andrà ai capitoli imprese e lavoro. In cantiere le misure per la montagna (nella bozza si parla di un fondo ad hoc). Ma soprattutto per le partite Iva un punto fermo è la cancellazione dei codici Ateco. Per quelle fino a 5 milioni di fatturato si profila un intervento fotocopia di quello messo in campo con il decreto Rilancio, con contributi a fondo perduto tra 1.000 e 150mila euro modulati in base al giro d’affari e alle perdite.

Nelle ultime bozze si ipotizza di pesare i cali di fatturato confrontando due bimestri (gennaio-febbraio 2019 con gennaio-febbraio 2021), ma in questi giorni si sono analizzati anche altri schemi, basati sulla media mensile di fatturato di tutto il 2019 rispetto a quelle di tutto il 2020. A erogare i fondi potrebbe essere l’Agenzia delle Entrate o anche Sogei. Da vedere come intervenire per le imprese con fatturati che superano i 5 milioni.

Una parte dei fondi, però, andrà alla prosecuzione del congelamento dei versamenti fiscali e delle rate della rottamazione fino a fine aprile, con contestuale ripresa, però, delle notifiche delle nuove cartelle.

Tra i nodi da sciogliere quello dello stralcio dei ruoli più vecchi, almeno quelli "fino a 5mila euro" ha chiesto la Lega. Non tutti i partiti della nuova larga maggioranza, però, vedono di buon occhio un intervento che cancelli i carichi pendenti tra il 2000 e il 2015 fino a quella cifra, che si tradurrebbe in sostanza in un condono.

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