Venerdì 18 Aprile 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Trump: pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci tranne che per la Cina. “A Pechino li alzo al 125%”. Wall Street vola

Il presidente americano annuncia lo stop: “Faremo accordi equi con tutti i Paesi”. Via libera Ue alle controtariffe sui prodotti Usa, l’Ungheria vota contro. Cina a muso duro su Trump: “Dazi dal 34% all’84%”

Trump: pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci tranne che per la Cina. “A Pechino li alzo al 125%”. Wall Street vola

Roma, 9 aprile 2025 – Donald Trump ha annunciato una pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci tranne la Cina. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che "data la mancanza di rispetto" che a suo avviso Pechino ha mostrato nei confronti dei mercati, sta aumentando le tariffe imposte al Paese al 125% "con effetto immediato", rispetto all'attuale 104%. Wall Street vola. 

Oggi è stata una nuova giornata difficile sui mercati dopo il mini-rimbalzo di ieriBorsa Italiana oggi ha viaggiato in rosso dall’apertura alla chiusura, accentuando le perdite (fino a -4%) in scia ai controdazi fino all’84% annunciati dalla Cina sul Made in UsaPesanti tutti i listini europei con Francoforte e Parigi a segnare ribassi pure peggiori di Piazza Affari. Tensione tra Parigi e Roma: il ministro dell’Industria francese 'bacchetta’ Giorgia Meloni: “L’incontro con Trump il 17 aprile? Se cominciamo ad avere discussioni bilaterali, è a rischio l’unità Ue”. Solo l’Ungheria ha votato contro alle misure. 

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Quanto hanno perso i miliardari amici di Trump con i dazi. I dati aggiornati di Bloomberg

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Donald Trump, presidente degli Stati Uniti (foto Ansa)
Donald Trump, presidente degli Stati Uniti (foto Ansa)

La diretta

21:32
Trump: "Xi Jinping è un mio amico"

Donald Trump non crede che alzerà ulteriormente i dazi alla Cina. "Non penso che dovrò farlo, no", ha detto rispondendo ad una domanda alla Casa Bianca. Xi Jinping "è un mio amico. Mi piace". Lo ha detto Donald Trump. Alla domanda se prevede l'ipotesi di parlare o vedere il leader cinese, il presidente Usa ha replicato: "Certo, lo incontrerei".

20:15
Wall Street, chiusura euforica

Chiusura euforica per Wall Street dopo l'annuncio che gli Stati Uniti hanno sospeso per 90 giorni, esclusa la Cina, gli incrementi dei dazi reciproci fissandoli nel frattempo a una base del 10% uguale per tutti i Paesi. Il Dow Jones balza del 7,87% a quota 40.607 punti, l'S&P 500 piazza un +9,35% a 5.448 punti, mentre il Nasdaq vola del +12,16% a 17.124 punti, quest'ultimo indice registrando la miglior performance giornaliera dal 2008.

19:35
Trump: Cina vuole un accordo ma non sa come fare

Trump ribadisce di essere convinto che "la Cina voglia un accordo sui dazi". "Lo vuole ma non sa da che parte iniziare", ha detto il presidente americano parlando alla Casa Bianca. "Sono persone orgogliose", ha detto Trump parlando dei cinesi. "Il presidente Xi è un uomo orgoglioso. Lo conosco molto bene, e non sanno bene come procedere. Ma troveranno una soluzione. Stanno cercando di capirci qualcosa, ma vogliono raggiungere un accordo". "È stata una decisione del presidente aspettare fino a oggi...", ha aggiunto il tycoon.

19:24
Trump e le "persone un po' spaventate"

Donald Trump intende raggiungere un accordo commerciale con la Cina e "con tutti" gli altri partner economici di Washington, ma "dovranno essere accordi equi", ha avvertito. Trump è convinto che riuscirà a trovare un accordo sui dazi anche con l'Unione europea. "Certo, è possibile anche con loro", ha detto rispondendo a una domanda. "Se lo guardi adesso il mercato azionario è bellissimo", ha affermato commentando la ripresa di Wall Street dopo il crollo dei giorni scorsi. "Ieri ho notato che le persone erano un po' spaventate ma andrà tutto bene", ha aggiunto il presidente. Poi ha sottolineato: "Ci vuole coraggio a fare quello che ho fatto".

19:15
Il petrolio chiude con un rimbalzo

I prezzi del petrolio, che erano in forte difficoltà all'inizio della sessione, chiudono in netto rialzo dopo l'annuncio di Donald Trump di una pausa (eccetto per la Cina) di 90 giorni sui dazi reciproci imposti da Washington a decine di suoi partner commerciali. Il prezzo di un barile di greggio Brent del Mare del Nord chiude in rialzo del 3,28% a 65,3 dollari, dopo essere sceso di oltre il 5% durante la sessione e aver brevemente raggiunto il livello più basso dal febbraio 2021. Il suo equivalente statunitense, il Wti, guadagna il 4,65% a 62,35 dollari dopo essere sceso anch'esso di oltre il 5%.

17:59
Il segretario del Tesoro Usa attacca ancora la Cina

La Cina è la principale fonte dei problemi commerciali degli Stati Uniti. Lo ha detto il segretario al Tesoro Scott Bessent, sottolineando che l'aumento dei dazi al 125% per Pechino è dovuto all'escalation dopo che la Cina ha alzato le tariffe contro gli Usa all'84%. "Lavoreremo a una soluzione con i nostri partner commerciali", ha detto ancora, sottolineando che 75 paesi hanno già contatto gli Usa per trattare.

17:42
Wall Street prende il volo

Wall Street vola dopo le nuove dichiarazioni di Trump sui dazi. Il Dow Jones sale del 6,26%, il Nasdaq guadagna il 9,04% mentre lo S&P 500 segna +7,46%.

17:30
Trump: pausa di 90 giorni sui dazi, tranne che per Cina

Donald Trump ha annunciato una pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci tranne la Cina. "A Pechino li alzo al 125%". Il presidente americano ha spiegato che fisserà le tariffe a una base del 10% uguale per tutti i Paesi, con l'esclusione, appunto, di Pechino.

Il presidente americano Donald Trump (Ansa)
Il presidente americano Donald Trump (Ansa)
15:44
Borsa Italiana, chiusura in netto calo

Altra giornata pesante per le Borse europee. I listini chiudono in rosso e recuperano seppur lievemente sul finale rispetto alle pesanti perdite della mattinata, sulla scia di Wall Street. La Borsa di New York prosegue volatile, ma ha ricevuto una spinta dall'invito fatto da Trump su Truth di restare "calmi" perché "tutto andra' bene". A condizionare la seduta nel Vecchio Continente l'intensificarsi delle tensioni commerciali tra Usa e Cina.  Al suono della campanella, Milano chiude a -2,75%, Parigi a -3,34%, Francoforte lascia sul terreno il 3%, e Londra cede il 2,92%. Lo spread Btp-Bund termina a 129 punti base. 

15:32
Wall Street vira in positivo

I principali indici di Wall Street hanno raggiunto un terreno positivo, dopo una apertura altalenante questa mattina. L'indice Standard and Poor 500 segna un incremento dello 0,3 per cento, mentre il Dow Jones ha registrato un calo di 34 punti, pari allo 0,1 per cento. Meglio il Nasdaq, con un incremento di 1,1 punti.

14:49
Merz a Trump: Germania tornata in carreggiata

Nell'asupicare una "risposta univoca" della Ue ai dazi di Trump, il cancelliere in pectore tedesco Friedrich Merz manda un segnale al tycoon. La Germania "è tornata in carreggiata'', dice in conferenza stampa a margine dei negoziati di coalizione, rispondendo alla domanda su quale messaggio volesse inviare a Trump. ''La Germania rispetterà i propri obblighi nei confronti della Nato e rafforzerà la propria competitività. Ciò vale non solo per la Germania, ma per tutta l'Europa'', aggiunge il cancelliere in pectore. 

14:35
Von der Leyen alle aziende Usa: investite in Europa

"Ho detto alla Camera di Commercio americana presso l'Ue che l'Europa è aperta al commercio e agli investimenti. Negoziamo, non inaspriamo le tensioni, per mantenere fluide e forti le catene di approvvigionamento Ue-Usa". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo aver incontrato i rappresentanti delle aziende statunitensi impegnate in Europa. "Stiamo anche intensificando il nostro ruolo di potenza competitiva: semplificando le regole e approfondendo il nostro mercato unico. Investi qui, trai beneficio qui", aggiunge.

14:28
Produttori cinesi: ordini natalizi dagli Usa sono bloccati

I produttori cinesi di alberi di Natale in plastica e altre decorazioni natalizie affermano che gli ordini provenienti da clienti statunitensi, cruciali per i loro affari, avrebbero già dovuto iniziare ad arrivare, mentre l'impennata dei dazi sulle importazioni ne ha provocato il blocco. Lo scrive Reuters sul suo sito chiedendosi se Trump non abbia "cancellato il Natale". Molte aziende cinesi temono di perdere le loro quote di mercato negli Stati Uniti dopo che il presidente ha aumentato i dazi sulle importazioni cinesi del 104% quest'anno, in una guerra commerciale in escalation che minaccia di causare gravi danni al più grande esportatore mondiale di beni manifatturieri.

14:04
Wall Street contrastata

Wall Street apre contrastata. Dow Jones cede lo 0,84%, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,54%. S&P 500 perde lo 0,21%. Dopo il crollo del "Black Monday" e un timido tentativo di rimbalzo nella giornata di ieri, era forte il timore per un nuovo mercoledì nero per le borse. 

13:46
Ue: via libera ai controdazi del 25%

Via libera dell'Unione europea alla lista dei controdazi che Bruxelles metterà in campo per rispondere agli Usa. Le tariffe, che partono dal 10% ma per la gran parte dei prodotti saranno del 25%, si applicheranno in tre tranche: la prima dal 15 aprile vale 3,9 miliardi, la seconda dal 16 maggio vale 13,5 miliardi, la terza dal primo dicembre per 3,5 miliardi. Il via libera a una riscossione 'graduale' è arrivato nella cosiddetta Comitatologia, procedura che la partecipazione dei rappresentanti dei Paesi membri nel rilasciare un parere formale a atti di esecuzione della Commissione. L'unica ad aver votato contro è l'Ungheria. I controdazi "possono essere sospesi in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino una soluzione negoziata equa ed equilibrata", scrive la Commissione europea in una nota.

12:55
"Wall Street è cresciuta, ora tocca ai risparmiatori"

Wall Street è diventata più ricca che mai e può continuare a crescere e prosperare. Ma per i prossimi quattro anni, l'agenda di Trump si concentrerà sui risparmiatori. È il turno di Main Street". Lo ha detto il segretario al Tesoro americano Scott Bessent

12:30
Petrolio in forte calo a New York

Il petrolio è in forte calo a New York, dove le quotazioni perdono il 6,01% a 56,02 dollari al barile. 

12:23
Ungheria: voteremo no alla lista dei dazi Ue

L'Ungheria voterà no alla lista dei controdazi dell'Ue da imporre agli Stati Uniti. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ungherese, ha dichiarato Péter Szijjártó, citato in un tweet dal portavoce del governo magiaro, Zoltan Kovacs. Il capo della diplomazia ungherese ha sottolineato che tali misure porterebbero a "significativi aumenti dei prezzi" e che "la risposta giusta non sono le tariffe, ma i negoziati". Szijjártó, spiega ancora il portavoce, ha avvertito che "Bruxelles sta peggiorando la situazione concentrandosi sulle ritorsioni invece che sui negoziati". "L'Ue ha commesso un grave errore: questa situazione poteva essere evitata. Ora, la cosa più importante è che Bruxelles non peggiori ulteriormente la situazione" ha aggiunto. Secondo il ministro, "i controdazi causano solo maggiori danni all'economia e ai cittadini europei e, se attuate, comporterebbero un aumento dei prezzi di 18 miliardi di fiorini in Ungheria" (44 milioni di euro,ndr).

12:00
Parigi: "Meloni da Trump? Rischia di spezzare l'unità Ue"

"Se cominciamo ad avere discussioni bilaterali, questa dinamica" di unità europea "che attualmente è presente finirà per spezzarsi". Lo ha detto il ministro dell'Industria francese, Marc Ferracci, intervenendo ai microfoni di France Inter, rispondendo a una domanda sul "rischio che Giorgia Meloni" incontrando Donald Trump a Washington il 17 aprile "giochi da sola". "Il rischio c'è, è un rischio presente fin dall'inizio, perché sappiamo che Donald Trump ha una strategia abbastanza chiara e semplice: dividere gli europei. Di fronte a questo rischio dobbiamo essere uniti, perché l'Europa è forte solo se è unita", ha osservato. 

11:34
Piazza Affari crolla sulle contromosse di Pechino

Si sono infittite le vendite su Piazza Affari, come sugli altri listini, che perde ora il 3,7%, il doppio dei futures sugli indici americani dopo la risposta della Cina ai dazi Usa (da domani tariffe passano dal 34% all'84%) alzando il livello della guerra commerciale. Pesano Recordati (-6,8%) in forte ribasso con tutti i titoli farmaceutici europei per l'annuncio di nuovi dazi sui medicinali da parte di Trump. A Stoccolma (-4,2%) Novo Nordisk capitombola (-6,45%) così come Roche (-5,7%) e Novartis (-6,6%) a Zurigo (-4%). Male anche i petroliferi: a Milano Saipem (-7,1%) ed Eni (-6,6%) col petrolio che flette del 3,5 per cento.

10:36
"A rischio la stabilità finanziaria del Regno Unito"

La stabilità finanziaria del Regno Unito "è a rischio" coi dazi Usa introdotti dall'amministrazione di Donald Trump e con la crescente incertezza geopolitica. È quanto si legge nel resoconto delle riunioni tenute la scorsa settimana dal Financial Policy Committee della banca centrale britannica, in cui si sottolinea anche che "il contesto di rischio globale si è deteriorato e l'incertezza si è intensificata". E ancora: "i rischi globali sono particolarmente rilevanti per la stabilità" del Regno Unito a causa del suo "ampio settore finanziario".

10:20
Milano accentua le perdite

Dopo un tentativo di limare le perdite a metà mattinata, in scia ai futures di Wall Street, Borsa Italiana torna a cedere circa il 3% poco dopo le 12. Lievemente peggio navigano gli altri listini europei, con Francoforte e Parigi entrambe in rosso di oltre 3%. 

10:18
Ue: stiamo preparando misure per colpire le big tech

Nei confronti degli Usa "la nostra linea principale, alla Commissione Europea, è sempre stata che vogliamo negoziare. Non vogliamo dazi, non vogliamo una guerra commerciale, non pensiamo che nessuno ne tragga vantaggio. Ovviamente poi, se necessario, dobbiamo anche proteggere la nostra industria e i nostri cittadini e attualmente stiamo preparando anche queste misure". Così la vicepresidente esecutiva della Commissione Europea Henna Virkkunen risponde, in conferenza stampa a Bruxelles, alla domanda se l'esecutivo ritenga che prendere di mira le aziende statunitensi attive nei servizi tecnologici in risposta ai dazi sulle auto e ai cosiddetti dazi reciproci annunciati dalla Casa Bianca sia un approccio appropriato.

09:34
Le Borse provano a ridurre i cali in scia a Wall Street

Provano a ridurre le perdite le Borse europee grazie ai futures Usa che hanno quasi annullato i ribassi. Le vendite colpiscono soprattutto i farmaceutici e i titoli dell'energia col petrolio ancora in calo. La peggiore è Francoforte (-2,5%) fra vendite che non risparmiano nessun settore anche se a Milano (-1,9%) ha ridotto le perdite Stm (-3%). Fra i titoli dell'auto Stellantis ha cambiato direzione e guadagna l'1,6%, l'unica con segno positivo insieme a Iveco (+0,85%) sulla scia del recupero di Volkswagen (+1,8%) che ha annunciato consegne in crescita. Saipem invece guida i cali (-5,2%) insieme a Recordati (-4,3%). Si è ridotto intanto lo spread Btp-Bund a 127,8 punti base.

09:33
Iphone potrebbe costare fino a 3.500 dollari

Il prezzo di un iPhone della Apple potrebbe salire a circa 3.500 dollari se fosse prodotto negli Stati Uniti. Lo stimano esperti di tecnologia alla Cnn, commentando le ripercussioni sulle politiche dei dazi di Donald Trump. Il presidente e i suoi funzionari economici hanno promesso che, a seguito dei dazi, numerosi posti di lavoro nel settore manifatturiero sarebbero "rilocalizzati" negli Stati Uniti, dando lavoro a milioni di americani. Ma secondo Dan Ives, responsabile globale della ricerca tecnologica presso la società di servizi finanziari Wedbush Securities, ha dichiarato a Erin Burnett della Cnn che l'idea è una "storia di fantasia". Gli iPhone prodotti negli Stati Uniti potrebbero costare più di tre volte il loro prezzo attuale di circa 1.000 dollari, ha spiegato, perché sarebbe necessario replicare l'ecosistema produttivo altamente complesso attualmente esistente in Asia. "Se si costruisce questa (catena di approvvigionamento) negli Stati Uniti con una fabbrica in West Virginia e nel New Jersey, si tratterebbe di iPhone da 3.500 dollari", ha detto, riferendosi agli impianti di fabbricazione. E anche in questo caso, trasferire solo il 10% della propria catena di approvvigionamento negli Stati Uniti costerebbe ad Apple circa 30 miliardi di dollari e tre anni.

08:42
Politico: "Ecco la lista dei dazi Ue"

Poltico diffonde la lista di quelli che sarebbero i prodotti colpiti dal bazooka Ue. Oltre alla soia, Bruxelles punta su carne bovina (Kansas, Nebraska), pollame (Louisiana), sigarette (Florida), legname (Carolina del Nord, Georgia, Alabama), ricambi auto (Michigan), oltre a prodotti più "di nicchia" come gelato (Arizona), fazzoletti (Carolina del Sud), cravatte (Florida), lavatrici (Wisconsin), pasta (Florida e Carolina del Sud) e biancheria intima (Ohio, Kentucky). Il whisky, inizialmente incluso, è stato rimosso dalla lista finale dopo le pressioni di Francia, Italia e Irlanda. 

08:22
"Ue pronta a ritorsioni per 22,1 miliardi"

L'Unione europea si prepara a rispondere ai nuovi dazi annunciati da Trump con misure di ritorsione mirate per un valore di circa 22,1 miliardi di euro. È quanto emerge da un documento interno visionato da "Politico". La Commissione europea propone tariffe fino al 25 per cento su una vasta gamma di prodotti agricoli e industriali, colpendo settori strategici per gli Stati Uniti, in particolare quelli radicati negli Stati repubblicani. Il pacchetto sarà votato oggi dai Paesi membri e, salvo sorprese, dovrebbe essere approvato senza forti opposizioni. Le misure entreranno in vigore in tre fasi: dal 15 aprile torneranno i dazi su prodotti già colpiti nel 2018 come mirtilli rossi e succo d'arancia; dal 16 maggio scatteranno nuove tariffe su acciaio, carne, cioccolato bianco e polietilene; dal primo dicembre toccherà a mandorle e soia. Secondo l'analisi di "Politico", fino a 13,5 miliardi di dollari di esportazioni provenienti da stati repubblicani sarebbero colpite dalle misure europee. In cima alla lista c'è la soia, simbolo dell'agricoltura americana, di cui l'82,5 per cento delle esportazioni verso l'Ue proviene dalla Louisiana, stato del presidente della Camera dei rappresentanti, Mike Johnson.

07:54
Borse cinesi chiudono in rialzo

Chiusura positiva per le Borse cinesi, in controtendenza rispetto all'andamento in rosso degli altri indici azionari globali. L'indice della Borsa di Shanghai ha guadagnato l'1,3%, lo Shenzhen l'1,2%. Prosegue invece in rosso l'Europa, con Francoforte che a mezz'ora dall'apertura arriva a cedere il 2,4%. In negativo anche Piazza Affari, con l'indice Ftse Mib che perde circa il 2%

07:30
Piazza Affari cala a -2,5%

A mezzora dall'apertura delle contrattazione alla Borsa di Milano, il Ftse fa segnare un -2,55%. I titoli peggiori sono Saipem, Eni e StMicroelectronics con perdite fra il 5 e il 4%

07:28
La Cina: "Abbiamo mezzi per affrontare una guerra commerciale"

La Cina ha "una ferma volontà e mezzi abbondanti" per adottare contromisure se gli Stati Uniti dovessero intensificare ulteriormente le misure restrittive e punitive. È la posizione del ministero del Commercio, nel giorno dell'entrata in vigore dei dazi Usa al 104% sui beni made in China e nel giorno della diffusione del libro bilancio di Pechino sulle relazioni commerciali Cina-Usa.

07:23
Trump e i Paesi colpiti dai dazi: "Tutti mi chiamano per baciarmi il culo"

"Vi dico che questi paesi ci stanno chiamando per baciarmi il culo". Si è espresso così Donald Trump durante la cena del National Republican Congressional Committee a Washington parlando dei Paesi colpiti dai dazi che vogliono trattare per ridurre le tariffe. Rivolgendosi alla platea dei repubblicani per rivendicare la sua linea dura, il presidente americano ha assicurano che i tanti Paesi colpiti dalle tariffe "muoiono dalla voglia" di fare un accordo.

Trump: pausa immediata di 90 giorni sui dazi reciproci tranne che per la Cina. “A Pechino li alzo al 125%”. Wall Street vola
07:18
Piazza Affari: nessun titolo in rialzo

A pochi minuti dall'apertura delle contrattazioni a Piazza Affari non si segnalano titoli in rialzo. A perdere terreno è Stmicroelectronics che cede il 5,54%. Male anche l'automotive con Stellantis che dopo i dati sulla produzione italiana del primo trimestre 2025 in caduta libera, con 109.900 veicoli prodotti (-35,5%), mostra una flessione del 4,65%.  Avvio non incoraggiante anche per Saipem ed Eni, rispettivamente a -3,94% e -3,55%.

07:12
Stm e Stellantis fra i titoli peggiori in avvio di seduta

In avvio di seduta fra i titoli che segnano i ribassi maggiori ci sono il colosso italo-francese dei semiconduttori StMicrolelectronics e Stellantis, il gruppo del settore automotive che comprende Fiat. I due titoli fanno segnare rispettivamente -5,3 e -4,6%.

07:10
Apertura pesante per le Borse europee

Apertura pesante per le Borse europee nel giorno dell'entrata in vigore dei dazi Usa su 60 Paesi, sulla scia della chiusura in rosso di Wall Street e di Tokyo. A Milano, ai primi scambi, il Ftse Mib perde il 3,1%, a Parigi il Cac40 perde il 2,5%, a Francoforte il Dax segna -3%. Londra perde il 2,07% mentre limita il calo Parigi (-0,21%).

Ieri i listini europei avevano interrotto la scia negativa di crolli, chiudendo in netto rialzo, ma il tentativo di rimbalzo sembra essere durato un solo giorno. Già in serata, gli indici americani si erano sgonfiati e avevano archiviato la seduta in ribasso sui timori di un'escalation della guerra commerciale tra Usa e Cina, pesantemente colpita con dazi fino al 104%. 

07:00
Milano apre a -3%

La Borsa di Milano ha aperto intorno al -3% sulla scia dei ribassi delle Borse asiatiche. I titolo peggiori sono Buzzi, Eni e Saipem che perdono fra il 5 e il 4%.

Il sondaggio Swg sui dazi
Il sondaggio Swg sui dazi
06:53
Tokyo chiude a -3,9%

Chiusura in forte ribasso per la Borsa di Tokyo, dopo il netto rimbalzo di ieri seguito ai precedenti tracolli post-annuncio dazi Usa. L'indice Nikkei 225 ha lasciato sul terreno il 3,93% a 31.714 punti, mentre lo yen si è rafforzato ulteriormente sul dollaro. Oggi entrano in vigore i dazi Usa su 60 Paesi, con la Cina colpita con un'aliquota netta fino al 104%.

06:47
Leggero recupero delle borse asiatiche. Hong Kong vicino alla parità

Seduta contrastata sulle Borse asiatiche dove Tokyo lascia sul terreno il 3% a seduta ancora in corso mentre lo yen vola. A pesare sono i nuovi  dazi, in particolare quello al 104% per l'import di prodotti cinesi in Usa al quale tuttavia Pechino che non ha ancora risposto, e i timori di una recessione negli Stati Uniti che penalizzano le imprese del Sol Levante. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi con scadenza 40 anni ha toccato un massimo, mai raggiunto da quando sono stati introdotti nel 2007, prima che le autorità monetarie del Paese annunciassero una riunione in giornata. Hong Kong è quasi in parità (-0,04%) e le altre Borse cinesi di Shanghai (+1%) e Shenzhen (+2%) si muovono in rialzo. Pesanti invece i futures europei (-3,6%) che preannunciano un'apertura in rosso dei listini del Vecchio Continente, che ieri hanno cercato un rimbalzo. Hanno invece dimezzato i cali i futures su Wall Street che perdono poco più dell'1%. Fa intanto un nuovo passo avanti l'oro e continua a perdere terreno il petrolio perché la prospettiva di recessione implica una minore richiesta di greggio. 

06:24
Il paradosso di Shanghai, unica borsa asiatica positiva

L'unica borsa asiatica in positivo è quella di Shanghai. Un dato che appare paradossale visto che la Cina è proprio il Paese più colpito dai dazi Usa con il 104%. Ma potrebbe proprio essere il peso che le esportazioni cinesi hanno per gli Usa nonché il fatto di detenere gran parte del debito Usa (la Cina potrebbe decidere di non acquistare più titoli di Stato a stelle e strisce) a metterla in una "posizione di forza", almeno teorica.

06:00
Tokyo crolla, Shanghai prova a reagire

Il nuovo giro di vite sui dazi fa male alle borse asiatiche che reagiscono con cali e perdite vistose. La decisione degli Stati Uniti di applicare dazi al 104% sta facendo perdere a Tokyo il 4,35%, Shanghai prova a reagire e guadagna lo 0,65% con lo Szse a +0,37%, ma l'indice Hang Seng è sotto dell'1,82% e l'S&p asx 200 australiano cede l'1,97%. 

05:46
I future europei in forte calo: -4,2%

I future (gli indici che prevedono come apriranno le borse) europei arretrano pesantemente dopo le chiusure positive di ieri attorno a +2%, spinte dalle speranze di negoziati sui dazi. A pesare sono i nuovi dazi Usa entrati in vigore, in particolare l'esorbitante tariffa del 104% sui prodotti cinesi. L'Eurostoxx registra -4,2%.

05:35
Borsa di Mumbai in calo. La Banca centrale indiana taglia i tassi

Dopo la leggera ripresa di ieri, calo di mezzo punto all'apertura delle contrattazioni alla Borsa di Mumbai, con la rupia che si è indebolita sul dollaro, scendendo a 86.56. Poco fa la Reserve Bank of India, la Banca centrale indiana ha annunciato il taglio dello 0,25 del tasso di interesse portandolo al 6%.

05:27
Borse cinesi in calo

Le Borse cinesi tornano agli scambi con una brusca correzione nel mezzo della nuova impennata delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino: l'indice Composite di Shanghai cede l'1,13%, a 3.110,01 punti, mentre quello di Shenzhen perde l'1,65%, a quota 1.762,28.

05:21
Petrolio in forte ribasso

Sul Brent i prezzi si attestano a 60,2 dollari al barile (-4,09%). Sul Wti crollano a 56,8 dollari (-4,5%), dopo la chiusura di ieri a 59,2 dollari, la quotazione minima da aprile 2021. Un elemento che, generalmente, si lega a previsioni di situazioni di crisi globale.

05:20
I future di Wall Street a -2%

Viaggiano in rosso i future (la previsione su come aprirà la borsa) a Wall Street dopo la chiusura negativa di ieri alla fine di una seduta volatile, mentre gli occhi sono puntati sugli esorbitanti 
dazi del 104% alla Cina che dovrebbero entrare in vigore alla mezzanotte di oggi. Il Dow Jones viaggia a -2,1%. Il Nasdaq lascia sul terreno il 2,49%. Lo S&P 500 perde il 2,3%

05:10
Pesanti cali per le borse asiatiche

L'indice azionario giapponese Nikkei, che ieri aveva guadagnato il 60%, è sceso del 4,86% poco dopo l'entrata in vigore dei nuovi dazi, mentre la sua valuta, lo yen, ha guadagnato l'1,1% rispetto al dollaro USA.A Taiwan, l'indice Taiex ha perso il 5,8% negli scambi pomeridiani e la borsa di Hong Kong ha ceduto l'1,6%.La Borsa di Shanghai, invece, è salita dello 0,2%.