Giovedì 18 Aprile 2024

Da Lvmh a Kering Boom del lusso dopo il lockdown

I grandi marchi volano nel terzo trimestre. Gucci, Moncler, L’Oréal: chi può, spende di più

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Trimestrali sopra le aspettative per Lvmh e Moncler, bene Kering e vola L’Oréal. Nonostante il segno meno rimanga rispetto alle performance dell’anno precedente, i grandi gruppi internazionali mostrano evidente la ripresa del settore, dopo la primavera penalizzata dal lockdown.

Il gruppo francese Lvmh ha fatturato 30,3 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2020 (-21% su base organica), ma il III trimestre ha battuto le previsioni degli analisti: i ricavi sono diminuiti del 7% su base organica, riflettendo un netto miglioramento.

Moncler ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con ricavi consolidati a 765,1 milioni (-22% a cambi costanti), ma la perdita è stata minore nel III trimestre, in cui il fatturato è stato di 361,8 milioni (-15%). Kering, che vanta marchi tra cui Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron e Pomellato, nel trimestre ha registrato ricavi consolidati di 3,7 miliardi, con un calo del 4,3% (-1,2% su un perimetro comparabile). L’Oréal è tornata a crescere nelle vendite (+1,6%) e ha chiuso i conti al 30 settembre a 20,1 miliardi di euro (-6,9%). Nel III trimestre la crescita è stata del 15,2% nella divisione active cosmetics e l’e-commerce ha contato per il 23,7% delle vendite, facendo un +61,6%.

C’è chi spende i risparmi accumulati durante il lockdown e, in ogni caso, i consumatori più facoltosi acquistano merce più costosa di un anno fa, con la voglia di ottenere il massimo dalle loro ricchezze. Nel lusso così ne traggono vantaggio i nomi più noti, come Louis Vuitton, Christian Dior e Hermes, registrando tutti una forte ripresa delle vendite. L’analisi è di Bloomberg, che evidenzia quindi come la situazione aiuti i grandi brand internazionali, da Lvmh a Richemont e Kering, capaci di emergere raddoppiando le campagne sui social media. Le scelte dei consumatori puntano al meglio, viene osservato, poiché si sono diradate le occasioni di uscita, quindi di vestirsi: allora chiedono di comprare meglio.

Più penalizzato chi punta sul turismo, bene invece il settore estetica, con la crescente attenzione dei giovani. E se gli investimenti sono fondamentali per tutti, nell’e-commerce sono i più piccoli a rischiare di più. Caso citato è Ferragamo, che ha negato di avere avuto colloqui con investitori, ma di cui viene definito saggio non voltare le spalle ad alcuna opzione.

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