La produzione dell’industria arretra, i tassi sui prestiti e sui mutui sono ancora alti ed è sempre più difficile accedere al credito, l’inflazione è in calo ma è sempre su livelli elevati. E il debito pubblico rimane per l’Italia un fardello, "fonte di vulnerabilità – secondo il direttore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini – della nostra economia", anche perché nei prossimi anni scenderà "solo marginalmente". Il quadro economico non lascia ben sperare per i mesi futuri, tanto che l’Istat al nuovo giro di dati parla di "prospettive incerte". Mutui e prestiti – spiega Bankitalia – continuano a calare per le famiglie (-0,9%) e le imprese (-6,7%). Tanto che, ad esempio, gli artigiani della Cna si dicono preoccupatissimi per la stretta sul credito. La Bce intanto torna a spaventare i mercati e dopo aver scelto una politica attendista sui tassi lasciandoli fermi nell’ultima riunione non esclude nuovi interventi. La presidente Christine Lagarde avverte: "Se ci saranno altri shock dovremo rivedere" il livello. Per quanto riguarda la produzione dell’industria il dato non lascia dubbi: crescita zero a settembre su agosto e -2% su settembre 2022 anche se nella media del terzo trimestre il livello della produzione aumenta di poco: lo 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
Alberto Levi
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