Giovedì 18 Aprile 2024

Cyberoo sfida gli hacker La sicurezza informatica sbarca a Piazza Affari

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Francesco Gerardi

REGGIO EMILIA

CONTI correnti, carte di credito, dati sensibili e aziende sono diventati potenziali bersagli degli hacker. Oggi anche la politica e la giustizia sono entrate nel mondo dei trojan e la cyber security è un’espressione comune. «Vogliamo tutti essere connessi e le imprese lo sono sempre più: la possibilità che qualcuno riesca a entrare nella nostra rete e possa governarla al nostro posto è elevata. Se come imprenditore non sono in grado di difendermi dal ‘cyber crime’, metterò la mia azienda nelle mani di qualcun altro». Fabio Leonardi è co-fondatore e presidente di Cyberoo, società di Reggio Emilia specializzata in cyber security nata da una costola di Sedoc Digital Group, storico marchio fin dagli albori dell’informatica, era il 1973. Cyberoo offre alle aziende una strategia globale in grado di proteggerle dagli attacchi esterni, monitorare e gestire l’intero ecosistema IT, il tutto avvalendosi delle più avanzate tecnologie frutto della propria stessa attività di ricerca. Oggi l’azienda si trova a un passaggio cruciale della sua storia, dopo aver annunciato pochi giorni fa l’imminente quotazione su Aim Italia, che le darà il primato di prima società del settore a Piazza Affari.

Presidente, che realtà è la vostra?

«Siamo una società che basa la propria crescita sulla competenza, la passione e direi pure sulla genialità delle persone. Alcuni anni fa abbiamo avuto l’intuizione che la cyber security sarebbe diventata fondamentale per le imprese. Nel 2011, quando si verificarono i primi attacchi, abbiamo cominciato a investire. Inizialmente usavamo prodotti di terzi, poi siamo andati sul mercato con nostre soluzioni innovative».

Come ci siete riusciti?

«La tipica genialità italiana. Grazie al monitoraggio per la nostra capogruppo, Sedoc, abbiamo avuto la possibilità di lavorare con oltre 40mila dispositivi. Analizzando tutte queste informazioni abbiamo capito che in mano avevamo un tesoro di dati prezioso per comprendere quello che stava accadendo ai clienti».

In cosa consiste la vostra offerta e cosa vi differenzia dalla concorrenza?

«I nostri prodotti garantiscono la sicurezza tramite tecnologie avanzatissime come l’intelligenza artificiale, il machine learning, il deep learning e i big data, con i quali intercettiamo i tentativi di entrare nelle aziende. Abbiamo colmato un gap nel mercato italiano consentendo anche alle pmi, che non possono accedere ai costosi sistemi di difesa delle multinazionali, di dotarsi di strumenti sofisticati a un prezzo competitivo. Siamo gli unici in Italia a garantire un servizio da remoto con personale 24 ore su 24. Anche i vip aziendali si rivolgono a noi per sentirsi sicuri».

Avete anche un centro di ricerca a Kiev. Come mai?

«È un centro avanzatissimo, su cui abbiamo investito molto. La scelta è dovuta al fatto che i Paesi slavi, soprattutto Russia e Ucraina, sono estremamente sviluppati in questo campo. I cosiddetti ‘deep web’ e ‘dark web’ comunicano in gran parte in cirillico e infatti abbiamo un team di hacker etici in grado di scandagliare la parte più sommersa della rete. In questo modo riusciamo ad avere accesso e decifrare informazioni sui nostri clienti che difficilmente si potrebbero reperire altrimenti».

Ora lo sbarco in Borsa…

«L’entusiasmo è alle stelle: i nostri ragazzi stanno facendo qualcosa di eccezionale e il mercato italiano e internazionale ci premierà».

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