Crédit Agricole lancia ‘Bank me App’ Studenti sullo smartphone a lezione di impresa e risparmio

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MILANO

L’EDUCAZIONE finanziaria si impara fin da piccoli. Perché è proprio cominciando dall’età dell’adolescenza e della scuola ad apprendere i concetti di base dell’economia e della finanza che, da grandi, si può affrontare con maggiore consapevolezza il mondo dei risparmi e dei mercati, sia che si decida di fare scelte in proprio (fino a diventare dei trader) o di affidarsi a un consulente che può offrire le migliori e personalizzate soluzioni per pianificare i nostri investimenti. All’educazione finanziaria, non solo delle nuove generazioni ma anche di tutti i segmenti di clientela da sempre riserva una particolare attenzione il gruppo Crédit Agricole in Italia. Attenzione che ha portato a sviluppare anche un innovativo progetto di educazione finanziaria rivolto agli studenti delle scuole superiori realizzato in partnership con l’Università di Parma e il Cersi (Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale della facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica).

IL PROGETTO è nato attorno a ‘Bank me App’, un’applicazione mobile per smartphone che si rivolge ad adolescenti e genitori per consentire loro di gestire a distanza le prime finanze, affrontando in maniera concreta ed efficace le tematiche dell’educazione finanziaria e della gestione del denaro. Per i genitori il grande vantaggio è quello di riuscire a supportare i propri figli aiutandoli a conquistare la propria indipendenza economica attraverso un servizio di «parental control». Per gli adolescenti (13-17 anni) l’opportunità invece è quella di iniziare a fissare obiettivi di risparmio, chiedere una sorta di paghetta online ai genitori attraverso un’apposita chat e inviare soldi agli amici attraverso il circuito Jiffy, integrato nella App.

IL CONCETTO sviluppato dalla App si è ulteriormente evoluto in un progetto dedicato alle scuole superiori Bank Me App Scuole, che ha concluso la seconda edizione il mese scorso. Rivolto alle classi terze di alcune scuole superiori di Parma, l’educazione finanziaria basata sulla diffusione sia dei principi del risparmio sia dell’imprenditorialità (e con un Business game finale) ha coinvolto oltre 150 studenti con un premio particolare al team vincente: la possibilità di partecipare a uno stage in Credit Agricole Italia e accedere a un’ulteriore formazione erogata dal Cersi e abilitante al contest nazionale ‘Che impresa ragazzi’ di Feduf.

MA L’EDUCAZIONE finanziaria è fondamentale anche per i giovani che poi, crescendo, potranno diventare clienti di Amundi, la società di asset management del gruppo Credit Agricole Italia. Tanto da essere al centro della strategia commerciale retail di Amundi Sgr. Da una parte Amundi ha sviluppato negli ultimi due anni un processo di profilazione basato sulle caratteristiche psicologiche e sui valori identitari delle diverse tipologie di clientela, utilizzando un questionario che aiuta a evidenziare oltre al profilo di rischio un vero e proprio identikit finanziariocaratteriale dell’investitore, a cui ha fatto seguito il percorso formativo Investicome6, ossia una pianificazione finanziaria differenziata a seconda del profilo individuato.

IL VALORE educativo di questa esperienza, spiega Paolo Proli, Head of Retail Distribution di Amundi, sta nell’aiutare il cliente a comprendere meglio le soluzioni di investimento a lui proposte perché esplicitate con modalità e con argomentazioni più familiari e riconosciute come adeguate rispetto alle proprie esigenze. Dall’altra parte Amundi si fa parte attiva nell’accrescere la consapevolezza finanziaria dei clienti organizzando incontri con la clientela sul territorio, in stretta collaborazione con Crédit Agricole, nell’ambito dei quali vengono affrontati temi legati al mondo degli investimenti in chiave divulgativa.

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