Saipem crolla in Borsa nei primi minuti di contrattazioni, perdendo fino a oltre il 9%, per poi dimezzare il tonfo e chiudere con un calo del 5,32% a 1,33 euro. Una reazione "eccessiva" per Morgan Stanley, dovuta a "numeri leggermente inferiori alle stime", che però indicano "risultati in continuo miglioramento". Tra le cause del tonfo iniziale, il peggiore dallo scorso 15 marzo, anche un piccolo giallo, che il direttore finanziario Paolo Calcagnini ha indicato come un possibile "fraintendimento" sull’assemblea straordinaria convocata dal cda per l’approvazione della conversione del bond da 500 milioni di fine agosto, con scadenza nel 2029, e relativo aumento di capitale. Per l’ad Alessandro Puliti "sotto il profilo industriale i risultati raggiunti da Saipem sono molto positivi, con uno dei migliori trimestri di sempre e risultati tutti a livello di record, che in molti casi non raggiugevamo da molti anni". Il margine operativo lordo, salito di oltre il 26% a 230 milioni "è il migliore dal 4° trimestre del 2019 ed è salito per il 7° trimestre di fila".
EconomiaCrollo in Borsa per il bond convertibile