Martedì 16 Aprile 2024

Croazia tra euro e inflazione: addio vacanze (e dentisti) low cost

Il sospetto dei rincari causati da arrotondamenti sulla conversione dei prezzi dalle kune croate all'euro. Sui social l'ira dei cittadini che denunciano aumenti anche del 30% per pane e burro

Uno sportello bancomat in Croazia

Uno sportello bancomat in Croazia

Roma, 23 aprile 2023 – Dimenticate le cure dentarie a prezzi super convenienti e le vacanze low cost in Croazia. L'inflazione, infatti, in questo Paese galoppa da gennaio scorso, quando è entrato a far parte dell'Eurozona con l'adozione della moneta unica, soprattutto in riferimento all'acquisto di generi alimentari e di servizi. Se nell’Eurozona, dopo il primo gennaio 2023, il tasso di inflazione annuale registrato si è ridotto di mezzo punto – scendendo dal 10,6 al 10,1% – per la Croazia è successo l’esatto opposto, con una crescita ulteriore al 13,5% (+0,3% rispetto al mese precedente). Due punti percentuali in più rispetto all’Italia, con le pressioni al rialzo esercitate soprattutto dai prezzi di prodotti alimentari e bevande analcoliche (19,2%), di ristoranti e alberghi (17%), di alloggi e utenze (16,5%) e dei trasporti (13,3%).

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Il governo della Croazia, però, vuole vederci chiaro perché sospetta che diversi rincari siano ingiustificati e causati da arrotondamenti che, in molti casi, superano di gran lunga la logica della conversione dalle kune croate all'euro, con rincari dal 5 fino al 20% rispetto ai prezzi precedenti. Sulle reti social è esplosa anche l'ira dei cittadini, che denunciano fra l'altro rincari per pane e burro anche del 30%. A dare ragione al governo anche la Banca centrale europea (Bce), in un nuovo studio sul tema. “L'impatto del passaggio all'euro sui prezzi dei consumatori in Croazia – scrive - è stato finora relativamente contenuto e con lo stesso ordine di grandezza di quello osservato in altri paesi dell'Eurozona negli anni, nonostante un ambiente inflazionistico più impegnativo”. Dallo studio emerge che c'è stato “un lieve effetto sui prezzi nel settore dei servizi, ma complessive poche prove di un ampio effetto di prezzo straordinario”. È stato osservato che il tasso di crescita su base mensile dei prezzi dei servizi, a gennaio, è stato "insolitamente alto rispetto alle letture passate" degli ultimi dieci anni. Al contrario, gli aumenti dei prezzi per gli altri componenti erano in linea con i modelli storici.

Sono dunque soprattutto i servizi, secondo quanto rilevato in particolare quelli medici e dentali, bar, ristoranti e parrucchieri ad aver registrato aumenti di prezzo elevati. Perciò addio al “turismo odontoiatrico”, con viaggi da tutta Europa per accedere a cure dentali economiche e alle vacanze a prezzi stracciati, visto l'aumento dei costi di ristoranti, alberghi e alloggi. La conclusione della Bce, in ogni caso, è che gli insoliti rincari sono parzialmente associati alle pressioni inflazionistiche sottostanti e, in parte, agli aumenti decisi dai gestori delle attività in occasione del cambio di valuta. Un'ulteriore riprova che non sarebbe l'inflazione ma l'aumento indiscriminato dei prezzi, da parte di molti imprenditori, a far decollare il costo della vita in Croazia sono i dati resi noti in queste ore dall’Istituto nazionale di Statistica. I prezzi al consumo sono aumentati del 10,7% a marzo, rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, ma l'andamento dell'inflazione ha registrato un calo per il quarto mese consecutivo. L’indice ha visto infatti una diminuzione rispetto al mese di febbraio, quando si attestava al 12%. I prezzi, però, restano alle stelle e l'unica buona notizia arriva sul fronte dei prestiti che potrebbero, invece, spiccare per i costi concorrenziali. Velimir Šonje, dell'azienda Arhivanalitika, durante l’incontro annuale tra i rappresentanti delle banche e i creatori delle politiche finanziarie e monetarie che si è svolto in Croazia, ad Abbazia, in questi giorni ha spiegato, infatti, che quando l’Euribor aumenta, i tassi di interesse sui prestiti alle imprese e ai consumatori tendono ad aumentare. “In Croazia, però – ha sottolineato -, per tutta una serie di fattori questi cambiamenti avvengono più lentamente che negli altri Paesi dell’Eurozona e per questo ora per moti tipi di prestiti abbiamo i tassi d’interesse più bassi che si possano trovare in tutta l’area euro”.

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