Martedì 23 Aprile 2024

Crisi del trasporto merci, anche il brindisi di Natale a rischio. "Mancano vetro e tappi"

Federvini: "Problemi pure per la carta, rincari ovunque". L'ingorgo mondiale della logistica e la carenza di camionisti. Caro-spesa: è sempre più caccia alle offerte online

Sul brindisi di Natale incombe la carenza di vetro

Sul brindisi di Natale incombe la carenza di vetro

Roma, 30 novembre 2021 - Il grande ingorgo mondiale delle merci fa scattare l’allerta per il brindisi di Natale. L’allarme arriva dall'America e rimbalza nei nostri calici.

Manca il vetro

“Abbiamo carenza di tutto – spiega Micaela Pallini, presidente di Federvini –. Non solo di vetro e quindi di bottiglie, perché manca anche la sabbia che di solito arriva dall'Arabia e dall'Egitto. Mancano anche tappi, etichette, cartone. E c’è un aumento di tutti i costi. A marzo siamo partiti con i trasporti. Per poi passare al rincaro dell’energia, del petrolio... Poi delle materie plastiche. Il vetro, che ha bisogno di una grande quantità di energia, ha avuto rincari pazzeschi. Oltre ai rincari, c’è una penuria di tutti i materiali". Insomma, brindisi a rischio? “Sicuramente ci saranno problemi di scorte – riconosce la presidente di Federvini –. Perché ringraziando il cielo, la domanda ha avuto una ripresa. Non solo a livello nazionale ma anche internazionale".

Per vini e spiriti, gli Usa è sempre il nostro primo mercato. "I container dall’Italia agli Stati Uniti sono passati dal costare 2.500 dollari a 10mila dollari, con un rincaro del 400% - spiega Pallini -. E i tempi dei trasporti si sono allungati, da due-tre settimane a quasi dieci. Una tempesta perfetta: la domanda c’è, i materiali no, la logistica non funziona”.

Non si trovano camionisti

Il discorso atterra nelle cabine dei Tir. Sono  seriamente preoccupati all'Iru - International Road Transport Union, organizzazione globale del trasporto su strada.  Il segretario generale Umberto De Pretto ragiona: “Con le vacanze di fine anno che si avvicinano rapidamente, i consumatori stanno già iniziando a pagare il prezzo di questo pasticcio della catena di approvvigionamento. Abbiamo bisogno che i governi agiscano per evitare ritardi e carenze di prodotti fino alla fine dell’anno e fino al 2022”.

Ma come si spiega la carenza di camionisti? Le cause sono diverse, anche da luogo a luogo. Ma alla base, nell'analisi dell'Iru, si ripetono sempre alcuni elementi. Intanto un problema di competenze e qualifiche (aggravate in molti paesi dal divario di età tra l’uscita dalla scuola e la possibilità di essere qualificato per diventare un camionista o un autista di autobus). E anche le condizioni di lavoro, che rendono questa professione poco attrattiva per le donne. Ma contano anche il trattamento e la stessa immagine della professione. Il tutto è peggiorato con la pandemia. 

Iru indica anche soluzioni possibili. Tra queste, abbassare l’età della formazione e dell’abilitazione alla guida professionale a 18 anni, per incoraggiare i diplomati alla professione (in Italia, ad esempio, bisogna aspettare i 21 anni). Ancora: investire in parcheggi sicuri e protetti, soprattutto sulle autostrade.

Oggi sono milioni i camionisti che mancano all'appello, se consideriamo, fa i conti l'Iru, che nel mondo esistono 60 milioni di tir.

Caccia all'offerta sui volantini

Mai come oggi, dunque, il fare la spesa è diventato un'arte. Ed è caccia alle offerte in rete. Lo conferma uno studio del colosso spagnolo Tiendeo, azienda leader in volantini online, presente in 41 paesi con 45 milioni di utenti unici al mese. Nelle ultime settimane l'interesse per le promozioni ha avuto un'impennata. Raddoppiate quelle nei supermercati (+112.4%), in generale l'aumento è stato comunque robusto, del 39%.  Non solo: nei discount le ricerche fanno i conti con un +85%.  L’analisi dimostra che i consumatori cercano offerte per acquistare proprio i prodotti che hanno subito il maggiore aumento di prezzo nell’ultimo mese. Quindi salumi, carne e uova, rispettivamente +2100%, +85% e +241%. Alte anche le ricerche di vino e acqua, +142% e +129%. Insomma, si torna ai calici.