Sabato 20 Aprile 2024

Crisi energetica, rischi concreti per mezzo milione di imprese

L'analisi di SevenData aggrega i dati per filiera, associandoli ai flussi doganali. Il risultato: quasi un'impresa su dieci è a forte rischio default

Unità stoccaggio gas

Unità stoccaggio gas

Milano, 10 ottobre 20212 - Ben mezzo milione di imprese rischia seriamente di soccombere a causa della crisi energetica. Sono per la precisione 470mila, pari al 9,5% delle aziende iscritte al registro delle Camere di commercio, mentre circa 70mila sono le imprese che, se le cose non migliorano, presto e controvoglia si uniranno al gruppo.

A calcolarlo è SevenData, con un'analisi dei dati a livello settoriale e di filiera, associati ai flussi doganali delle imprese con più elevata incidenza dei costi dell’energia e incrociati con i dati sulla redditività operativa tratti dai bilanci. Infatti, l’analisi per filiera di appartenenza, spiega infatti SevenData, fa emergere  infatti un importante aumento dei segnali di rischio elevato, che toccano oltre il 60% delle imprese italiane, pari a circa 3.000.000 di imprese.  "L’assunzione di un doppio punto di vista, quello del settore e quello della filiera – spiega Fabrizio Vigo, co-founder, ceo di Sevendata –  restituisce un quadro a 360 gradi del grado di rischio, quantomeno teorico, in cui potrebbero ritrovarsi le imprese, tanto più se ponderata analizzando gli andamenti di bilancio e attribuendo alle imprese con bassa redditività operativa una soglia di rischio più elevata, data la potenziale difficoltà di queste ultime nel fare fronte ad un aggravio di costi ed agli eventuali impatti sui ricavi della crisi geopolitica". Si salvano invece le imprese con Ebitda alto, un fattore in grado di mitigare l'impatto della crisi. 

Oltre al rischio legato all’impatto dei consumi energetici, l’analisi di SevenData verifica poi il livello di altre due tipologie di rischio: quello connesso all’export e quello dovuto alla catena di approvvigionamento, ovvero l'import di materie prime, componenti, eccetera. Ne risulta che, in seguito all’impatto dell’attuale frangente economico e geopolitico sui mercati di sbocco (export), circa 314.000 imprese (il 6,3%) si configurano a rischio sofferenza elevato. Un rischio che peggiora se si ragiona su una logica di filiera. fino a raggiungere un 58% di imprese a rischio potenziale. Sul versante del rischio connesso alle catena di approvvigionamento, invece, le aziende a rischio elevato su base settore di appartenenza sono oltre 216.000 (4,3% sul totale delle imprese italiane). Considerando invece la vista per filiera, la quota di imprese ad alto rischio potenziale sale al 24,8% (1.260.000 circa)

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