Giovedì 25 Aprile 2024

Cresce il mercato dell’Aim Ma le incertezze hanno pesato: in calo gli scambi nel 2019

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MENO scambi, più quotazioni soprattutto sul listino Aim, quello dedicato alla piccola e media impresa che sceglie di quotarsi e crescere con la raccolta di capitali. Il 2018 di piazza Affari «è stato un anno positivo», dichiara l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi. «I primi mesi dell’anno lasciano ben sperare». Alla vigilia del debutto più atteso, quello di Nexi - la piattaforma italiana leader nella gestione dei pagamenti digitali verso banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione - Milano conta 359 società e circa 600 miliardi di capitali aggregati. «Il trend è in aumento (circa 280 miliardi in più negli ultimi dieci anni, ndr) ma a livello globale si va nella direzione opposta, Cina a parte – sottolinea Jerusalmi –. Le aziende si fondono, alcune vengono acquisite e tolte dalla Borsa. E l’aumento di capitale disponibile sul mercato privato si fa a volte preferire alla quotazione perché ha meno vincoli e meno oneri». Borsa Italiana non è solo più “ricca” ma anche più internazionale. «La componente estera istituzionale – dichiara l’ad – è del 95%. Gli investitori istituzionali italiani investono poco in equity: nel nostro Paese è circa il 5% della capitalizzazione perché manca la cultura azionaria. Negli altri Paesi, il peso degli investitori istituzionali domestici invece va dal 30 al 55%. Il risultato è un mercato più internazionale e vulnerabile».

IL 2018 si è chiuso con 31 ammissioni ammissioni sul listino Aim. Una conferma che «gli imprenditori hanno cambiato il loro approccio verso la crescita e cercano forme di finanziamento alternative al credito bancario», sottolinea Jerusalmi. «Sul mercato principale, invece, nell’ultimo anno ci sono state meno quotazioni delle attese». Colpa anche del clima di incertezza che si è diffuso a giugno, dopo il risultato elettorale. «Il 2019 è partito con un rallentamento del 20% degli scambi in tutta Europa. Milano ha risentito del clima politico: ci sono segnali di potenziale preoccupazione dovuti in parte alla situazione istituzionale contingente, in parte a un andamento strutturale con cui dovremo imparare a convivere legato alla diminuzione dei volumi di moneta». Le ammissioni di nuove imprese sul listino Aim, invece, proseguono positivamente: le 7 del primo trimestre «fanno presupporre un risultato ancora migliore del 2018 a fine anno». Fiore all’occhiello del mandato di Jerusalmi si conferma Elite, il programma con cui Borsa offre una ‘palestra’ alle imprese più interessanti per raccogliere capitale e crescere: oggi sono 1.107, 24 hanno fatto il salto entrando nel mercato azionario.

Luca Balzarotti

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