Giovedì 25 Aprile 2024

Crediti deteriorati, la Ue spinge sulla pulizia

Interrogazione di Tajani: nel 2021 cadrebbe in default anche chi non copre passivi di 100 euro in 90 giorni

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di Elena Comelli

La Commissione europea si appresta a finalizzare una proposta per facilitare lo smaltimento di crediti deteriorati delle banche. L’annuncio è arrivato ieri dalla commissaria europea ai servizi finanziari Mariead McGuinness, in risposta all’interrogazione che le è stata rivolta dall’europarlamentare Antonio Tajani. A lanciare per primo l’allarme in Italia è stato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che ha messo in luce le criticità del nuovo regolamento sui requisiti patrimoniali delle banche, in base al quale la Vigilanza della Bce ha deciso di rivedere i criteri sugli accantonamenti prudenziali per le esposizioni ai crediti deteriorati a partire da inizio 2021. Patuelli ha ammonito sul fatto che "le regole pensate prima della pandemia non possono essere fatte valere adesso". In particolare, Patuelli ha messo in luce, proprio su queste pagine, che in base alle nuove regole "cade in default chi ha un debito arretrato di 90 giorni, anche per soli cento euro", limite che sale a 500 euro per le aziende.

Nella sua interrogazione, Tajani critica queste norme, che "durante una crisi profonda come quella provocata dalla pandemia di Covid-19, rischiano di avere conseguenze pesanti". La risposta della commissaria McGuinness è chiara: "La Commissione sta monitorando l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulle banche e sui loro clienti, e conferma il proprio impegno a reagire in modo rapido e deciso se e quando necessario". Inoltre assicura che "a dicembre la Commissione pubblicherà una comunicazione su misure ulteriori per affrontare la questione dei crediti deteriorati".

Il documento che l’esecutivo comunitario intende presentare a metà dicembre, uscito ieri sul Financial Times, è finalizzato a evitare gli errori del passato e in particolare quanto avvenuto con l’eurocrisi di 10 anni fa. "Per combattere la pandemia - recita il documento - è imperativo imparare le lezioni dall’ultima grave crisi e impedire un nuovo accumulo di Npl nei bilanci delle banche". "Ulteriori misure strutturali" potrebbero essere necessarie, precisa il documento.

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