Coronavirus, turismo in crisi. Confcommercio: senza stranieri crolla il lusso

Secondo uno studio si registra una mancata spesa di 14 miliardi. Soffrono hotel di lusso (- 91,2% di presenze straniere), ristoranti e shopping

Uno scorcio della Costiera Amalfitana

Uno scorcio della Costiera Amalfitana

Roma, 13 agosrto 2020 - Che il turismo avrebbe vissuto un'estate difficilissima dopo il lockdown imposto dal Coronavirus era scontato. Adesso che l'estate raggiunge il giro di boa è tempo dei primi bilanci e ovviamente il primo dato è il crollo degli arrivi dei turisti stranieri con conseguenze pesantissime sull'economia fra le quale il crollo del settore del lusso. Lo ha valutato uno studio della Confcommercio secondo il quale la quasi totale assenza dei turisti stranieri ha provocato una mancata spesa di circa 14 miliardi di euro, solo nei mesi di luglio-agosto e settembre, precisamente conti alla mano 13 miliardi e 734 milioni di euro.

Stretta sugli arrivi da Croazia, Spagna, Grecia e Malta

Confcommercio ha valutato quasi l'80% in meno le presenze negli hotel a 5 stelle, in particolare mancano all'appello appunto gli stranieri (-91,2%) che per le strutture di alta gamma costituiscono la componente principale della domanda. I principali habitue's degli alberghi di lusso, secondo Federalberghi-Confcommercio, provengono infatti da Stati Uniti, Giappone, Russia, Australia, Brasile e Cina. Tutti mercati chiusi da oltre 5 mesi durante i quali sono andati in fumo quasi 9 milioni di pernottamenti, circa il 40% dei flussi che questi Paesi generano ogni anno verso gli alberghi a 5 stelle italiani. A soffrire di più, le città d'arte che con la loro alta percentuale di internazionalizzazione sono quelle che maggiormente richiamano i turisti del segmento lusso.

Le mete

Tra le grandi mete del turismo internazionale non vi sono solo capoluoghi di provincia, spiega Confcommercio. Ad esempio, Sorrento ospita ogni anno 2,4 milioni di presenze straniere, pari all'88% del totale, Stresa 480mila presenze straniere (85% del totale), Taormina (900mila, 84%) e Montecatini Terme (1,2 milioni, 73%). Se mancano i turisti tutto l'indotto crolla di conseguenza.

Ristoranti in crisi

La ristorazione soffre: secondo Fipe- Confcommercio per più di otto imprese su dieci (81,8% per la precisione) la stagione turistica sta andando male o molto male, e questo a causa soprattutto dell'assenza dei turisti stranieri (a lamentarne la mancanza è  il 97,4%). La contrazione del turismo internazionale si traduce in una perdita di consumi nella ristorazione del valore di 3 miliardi di euro nei soli tre mesi di luglio, agosto e settembre. A destare le maggiori preoccupazioni tra gli operatori, particolarmente nel segmento luxury, è soprattutto la mancanza dei flussi turistici provenienti dagli Stati Uniti e dal Giappone.

Lo shopping

A farne le spese anche lo shopping made in Italy collegato al turismo degli stranieri che rappresenta la terza voce di spesa dopo alloggio e ristorazione, e la loro assenza si tradurrà in una perdita di 5,7 miliardi. Per intendersi, per il settore abbigliamento e accessori Federmodaitalia- Confcommercio ha registrato nel 2019 uno scontrino medio di 861 euro. Preoccupa, in particolare, la mancanza di cinesi (28%), russi (12%) e americani (11%) che, insieme, rappresentavano oltre il 50% degli acquisti. Milano è al primo posto delle mete preferite dai tourist shopper con il 34% degli acquisti effettuati dagli stranieri in Italia, seguono Roma (20%), Firenze (1 %) e Venezia (6%).

 

 

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