Domenica 13 Ottobre 2024
MARCO MAMMINI
Economia

Quanto costa la fuga dei cervelli all’Italia

Tra il 2011 e il 2023, il valore del capitale umano emigrato dal nostro paese si stima sia superiore ai 100 miliardi di euro. I laureati che emigrano superano ormai il 40%. Lo studio di Fondazione Nord Est

FUGA DEI CERVELLI-2

La fuga dei cervelli costa all'Italia oltre 100 miliardi di euro

Roma, 26 settembre 2024 – Quello della ‘fuga di cervelli’, in inglese ‘human capital flight’, è un fenomeno sempre più allarmante in Italia. A confermarlo sono gli studi pubblicati dalla Fondazione Nord Est che dimostrano quanto il nostro paese e i giovani italiani, tra i 18 e 34 anni, siano preda della caccia globale dei talenti. Basti pensare che, tra il 2011 e il 2023, il valore del capitale umano emigrato dal nostro paese si stima sia stato intorno ai 134 miliardi. E, solo nell’ultimo biennio, la media è di 8,4 miliardi l’anno. Numeri importanti che provano quanto l’Italia non sia in grado valorizzare, e far sentire valorizzate, le nuove generazioni; al contrario, evidentemente, dei paesi che ospitano i giovani talenti italiani in cerca di opportunità lavorative.

I laureati emigrati superano il 40%

Tra i risultati emersi dallo studio, a suscitare maggiore preoccupazione è l’aumento significativo dell’emigrazione dei laureati. Negli anni precedenti, in particolare nel periodo compreso tra il 2011 e il 2017, a cercare fortuna all’estero erano per la maggior parte giovani sprovvisti del titolo di studio terziario. Oggi, invece, le percentuali sono quasi sullo stesso livello.

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Nello specifico, al 2011, la percentuale di giovani laureati emigrati era del 17,4%; al 2017, era cresciuta arrivando al 29,8% e, negli anni successivi, aveva superato la soglia del 30%, sino ad arrivare al record negativo del 43,1% del 2022. A questo punto, si attendono con ancor più preoccupazione i dati relativi al 2023.

Le zone più ‘colpite’

Prendendo in analisi i territori, la regione con più giovani laureati emigrati è il Friuli-Venezia Giulia, che, allo stesso tempo, è quella che ha fatto registrare un aumento più significativo nel 2022. Secondo i dati forniti dall’ISTAT, infatti, la media annuale tra il 2011 e il 2021 era del 32,2%; mentre, nel 2022 ha raggiunto il 51,2%, con un incremento del 19,3%. Degni di attenzione anche gli aumenti nel 2022 di Veneto e delle Marche, rispettivamente +16% e +15%. A seguire la Lombardia (+14,4%) e l’Emilia-Romagna (+14%).  

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Non è un caso, dunque, se nelle regioni citate la quota dei giovani talenti emigrati si attesti intorno al 50%. In Lombardia questa soglia viene addirittura superata, facendo registrare l'emigrazione del 50,7% dei giovani laureati. Seguono l’Emilia-Romagna con il 49,3% e il Veneto con il 49,2%. Al sud, invece, le percentuali sono molto inferiori: in Abruzzo, Campania, Puglia e Molise le percentuali nel 2022 si aggirano tra il 39% e il 36%, mentre chiudono la classifica la Calabria, con il 28,5% e la Sicilia con il 27,5%.