Venerdì 19 Aprile 2024

Bonus casa e supebonus: così la burocrazia li paralizza

Il decreto anti-frodi complica l’iter e rallenta i lavori, nel mirino l’obbligo del visto di conformità e il prezziario. E i costi lievitano

Dati Ena-Ministero Transizione ecologica

Dati Ena-Ministero Transizione ecologica

Punto e a capo. Dopo un avvio stentato, il Superbonus era finalmente decollato, con la nuova dose di semplificazioni burocratiche decisa qualche mese fa dal governo Draghi. Poi però la scorsa settimana, la doccia gelata con il decreto "anti-frodi" che ha, di fatto, complicato ulteriormente il percorso del superbonus e di tutti gli altri incentivi per l’edilizia. Risultato: cantieri in panne e nervi a fior di pelle per condomini, imprese edilizie e perfino per i professionisti impegnati nel settore. A rendere ancora più amare le nuove norme è stata anche la decisione di renderle retroattive, con un’inevitabile frenata anche per i lavori già partiti. Insomma, un bel caos.

Nel mirino i due nuovi vincoli decisi dal governo per "scoraggiare" i furbetti del bonus. Principi sacrosanti, per carità. Ma l’obbligo del "visto di conformità" dei lavori da eseguire e la cosiddetta "asseverazione" sulla congruità dei prezzi per ottenere lo sconto in fattura e la cessione del credito, rischia di paralizzare il comparto dell’edilizia. "Buono l’intento, pessima l’attuazione", sintetizzano gli artigiani della Cna Costruzioni di Firenze. In effetti i problemi non mancano. Per rilasciare il certificato di asseverazione, giusto per fare un esempio, bisogna fare riferimento a prezziari regionali o nazionali, spesso non aggiornati e, in molti casi, lamentano gli artigiani, "del tutto fuori mercato".

Ma c’è di più. La retroattività del provvedimento "rischia di bloccare anche gli interventi in essere, per i quali era stato raggiunto un accordo per lo sconto in fattura o la cessione del credito", denuncia in una nota l’Istituto Nazionale dei tributaristi. Senza contare, poi, il fatto che i nuovi adempimenti previsti dal decreto anti-frode fanno lievitare i costi dei lavori fra il 6 e il 10%. Ovviamente, per il Superbonus del 110% l’impatto è relativo. Ma per gli altri incentivi, che prevedono sconti molto più contenuti, bisognerà rifare i conti e verificare se effettivamente l’operazione sia ancora conveniente. In ogni caso, si dovrà passare da una nuova delibera assembleare o ricontrattare forniture e servizi con l’impresa, con tutto quello che ne consegue. In ogni caso, spiegano i vertici del Consiglio nazionale degli ingegneri, "i nuovi adempimenti, anche perché ancora non del tutto chiariti, possono bloccare lavori in procinto di partire o verso i quali erano già state raggiunte delle intese con dei prezzi stabiliti. Non è corretto cambiare le regole in corsa".