
Ferie, un diritto per i lavoratori
Non si tratta di un bonus, con particolari parametri da soddisfare per ottenerlo, e nemmeno di un aiuto economico una tantum per persone a basso reddito che vogliano andare in vacanza. Il Vakantiegeld è un diritto previsto in quasi tutti i contratti collettivi nazionali dei Paesi Bassi, qualcosa di unico nel suo genere. Ecco perché è bene sapere cos’è e qual è l’impatto di questa iniezione di liquidità nell'economia olandese che, di fatto, impatta anche sulla qualità della vita dei lavoratori.
Cos’è il Vakantiegeld
Nel 1966, il governo olandese riconobbe l'importanza delle ferie per tutti i lavoratori nei Paesi Bassi, approvando la Holiday Act, che garantiva ferie retribuite e una somma aggiuntiva a tutti i lavoratori sopra i 18 anni. Il Vakantiegeld – che letteralmente significa “denaro per le vacanze” – è un istituto profondamente radicato nella cultura lavorativa olandese, ed è un emolumento aggiuntivo, erogato generalmente a maggio, pari all'8% del salario lordo annuo.
Ha un impatto significativo sia sull'economia nazionale che sulle abitudini di spesa dei consumatori, e alcune aziende hanno iniziato a darlo mensilmente a rate, per permettere di fare qualche weekend anche in periodi in cui i costi di voli e hotel sono più bassi.
L’impatto economico: 35 miliardi di liquidità
Come detto, siamo di fronte a una vera e propria iniezione di liquidità nell'economia olandese ogni primavera, anche se non va dimenticato che l’importo è soggetto a tassazione. L’aliquota è legata al totale percepito, per cui fino a 73mila euro lordi annui, si applica il 36,93%, mentre oltre i 73.031 euro si applica il 49,50%.
Considerando che la popolazione attiva nei Paesi Bassi ammonta a circa 9,8 milioni di persone (dato Eurostat aggiornato al primo quadrimestre del 2024) e calcolando un salario medio lordo annuo di circa 45.000 euro (dato basato su stime CBS - Centraal Bureau voor de Statistiek), possiamo fare una stima approssimativa del valore complessivo del Vakantiegeld erogato: l’8% di 45mila euro, cioè 3.600 euro lordi, moltiplicato per 9,8 milioni di persone porta il totale a 35,28 miliardi di euro lordi, che possono essere immessi nel sistema economico a maggio.
Ovviamente non tutti i soldi vengono impiegati per viaggi e vacanze, ma anche per l’acquisto di elettrodomestici o per far fronte a spese che si rimandavano da un po', come l’auto o lavori in casa o altro. C’è poi da considerare che non esiste alcun obbligo di spesa per le famiglie, per cui una parte viene solitamente accantonata e non entra dunque nel sistema ma rafforza il risparmio nazionale. Esistono anche situazioni nelle quali non si applica, quando cioè si percepisce un reddito superiore del 108% al salario minimo.
Paesi Bassi, un bel posto dove lavorare
Ma questo diritto “aggiuntivo” per i lavoratori olandesi non è l’unico. Ve n’è un altro che li colloca fra i più fortunati in Europa, vale a dire il limite di 9 ore di lavoro al giorno, o 45 settimanali. In un anno. un olandese non può superare le 2.080 ore di lavoro, mentre la normativa europea fissa il limite giornaliero a 13 ore, in quanto si ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore.
Non a caso, secondo un’indagine dell’Opener Institute, il 57,2% del suo tempo, un impiegato olandese lo trascorre felicemente, percentuale che li incorona come i primi in Europa, avendo ogni settimana abbastanza tempo libero da ritagliarsi per i propri interessi e per stare con la propria famiglia.
Un altro dato che conferma i Paesi Bassi come un buon posto per lavorare, è dato dal tempo che gli impiegati trascorrono svolgendo mansioni pertinenti al proprio ruolo: l’80% alla settimana. Nei Paesi dove la soddisfazione è più bassa e ci sono più malattie e turnover lavorativo, tale dato non supera il 40%.