Una spinta sta arrivando dal mercato asiatico che è tornato ad essere dinamico. Con la Cina che è stata la prima a rimettersi in moto e la Corea e il Giappone che, pur con diverse velocità, chiedono prodotto. Un po’ di fiato lo sta distribuendo anche l’e-commerce. Ma per la scarpa pisana i nodi al pettine sono molti.
"La parola d’ordine, ora, è recuperare il tempo perso", dice Luca Sani (nella foto), presidente di Toscana Manifatture, consorzio che riunisce le 70 aziende del calzaturiero e dell’indotto della provincia di Pisa. Ma come? "Abbiamo raggiunto accordi per lavorare i sabati e per non fermare le attività in agosto, ma c’è la necessità di far ripartire tutto il sistema, dalla riapertura dei negozi alla spinta per la ripresa di consumi: senza tutto questo ogni altra azione sarà inutile".
Di tempo, secondo i calzaturieri, ne è stato già perso abbastanza a favore di altri Paesi che si sono mossi con tempestività per guadagnare terreno: Cina e India hanno fatto la parte del leone durante il lockdown italiano. Le problematiche hanno più volti: la collezione primavera estate che avrebbe dovuto già essere nelle vetrine e che rischia di finire in vendita per lo più a saldo, la corsa a lavorare per il prossimo invernale salvando gli ordini e la preparazione delle primavera estate 2021 che dovrà fare i conti con l’incertezza della domanda da parte delle case di moda. "I numeri di produzione rischiano di abbassarsi (si prevede anche un -20-30%) – spiega Sani –. Le firme moduleranno le richieste in base alla situazione dei mercati".
Il grido d’aiuto il comparto l’ha lanciato più volte. "Il sostegno economico alle imprese – aggiunge Sani – è un passaggio cruciale, per molti calzaturifici, la mancanza di liquidità rischia di vanificare gli sforzi per la ripartenza. I piani di rientro già individuati dal Governo non bastano perché le aziende già sono in crisi da tempo e l’emergenza sanitaria ha finito per peggiorare il quadro". Se vogliamo che le manovie tornino a muoversi per mandare sul mercato scarpe che rappresentano, grazie ad uno straordinario mix di artigianalità ed alta tecnologica, uno dei tanti volti dell’eccellenza della moda italiana.
Carlo Baroni
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