Coronavirus, nelle zone rosse stop a imposte e bollette

Le misure del governo per sostenere cittadini e imprese. Si studia un provvedimento ad hoc per i lavoratori pubblici

Le Forze dell’ordine effettuano i controlli nei pressi delle zone rosse (ImagoE)

Le Forze dell’ordine effettuano i controlli nei pressi delle zone rosse (ImagoE)

Roma, 25 febbraio 2020 - Stop alle imposte, ai contributi previdenziali e al pagamento delle cartelle esattoriali, compresa la rottamazione ter. Slitta anche il pagamento delle bollette di elettricità e gas. Inoltre, in collaborazione con l’Abi, l’associazione dei banchieri, saranno sospese le rate dei mutui. Tocca a Roberto Gualtieri, intervistato ieri dal Tg1, annunciare il primo pacchetto di misure messo in campo dal governo per sostenere i cittadini e le imprese che si trovano nella zona rossa del coronavirus. Per quanto riguarda gli effetti sull’economia, il responsabile di via Venti Settembre è cauto: "È prematuro parlarne, ora la priorità è il contenimento. Abbiamo chiesto al G20 di predisporre misure coordinate a livello europeo e internazionale per l’economia".

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Ma non basta. Nei prossimi giorni ci sarà anche un provvedimento ad hoc per la sicurezza dei lavoratori pubblici: negli uffici arriveranno salviette monouso, gel per le mani e perfino una dotazione di mascherine, dove si rivelerà necessario. Per evitare buchi di stipendio, infatti, anche i sindacati, in un incontro nel pomeriggio, hanno chiesto al ministro di fare in modo che i lavoratori non risultino in malattia, perdendo la quota di retribuzione accessoria. Il decreto potrebbe contenere anche le eventuali procedure di rinvio dei concorsi, che la ministra della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone, conta comunque di "mantenere in piedi salvo riprogrammazioni e piccoli slittamenti".

Nel frattempo arriverà una direttiva con le norme di comportamento da tenere sia negli uffici sia agli sportelli a contatto con il pubblico: sarà indicata anche la distanza da tenere e pure, probabilmente, la distinzione dei servizi igienici tra lavoratori e utenti. Intanto, il decreto ministeriale firmato ieri da Gualtieri ricalca gli analoghi provvedimenti già adottati dall’esecutivo per fare fronte ad altre emergenze, a partire ovviamente da quella del terremoto nel Centro-Italia. Ma è solo un anticipo.

Nei prossimi giorni sarà, infatti, approvato un ulteriore provvedimento con il pacchetto di misure destinate a sostenere l’apparato. Oggi ci sarà un primo incontro fra il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e le parti sociali. La dote complessiva messa già a disposizione da parte dell’esecutivo dovrebbe attestarsi sui 20 milioni di euro. Ma potrebbe lievitare nei prossimi giorni. Per i lavoratori delle imprese con più di sei dipendenti, costretti a restare a casa per il blocco delle attività, scatterà l’ombrello della cassa integrazione. Per le aziende più piccole, invece, si sta studiando la possibilità di fare ricorso alla cosiddetta cassa integrazione in deroga.

Dovrebbero essere previste anche misure per garantire la liquidità alle aziende colpite dal decreto anti-Coronavirus. Gli imprenditori dovranno dimostrare di aver subito un danno reale dallo stop alla produzione. Anche in questo caso potrebbero essere aperte linee di credito ad hoc finanziate attraverso il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese. Per ora il provvedimento riguarderà solo gli undici comuni che rientrano nella zona rossa delineata nel decreto d’urgenza varato sabato. Ma la lista potrebbe allungarsi nelle prossime ore. Infine, l’esecutivo sta studiando interventi ad hoc per le partite Iva. Oltre alla sospensione degli adempimenti fiscali, anche in questo caso potrebbero esserci sostegni economici per superare la fase più acuta dell’emergenza.