Coronavirus, sos di Sangalli. "Sistema Italia in ginocchio"

Il presidente di Confcommercio: servono aiuti. "Rinvio delle scadenze e agevolazioni per gli affitti"

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli (Ansa)

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli (Ansa)

Roma, 4 marzo 2020 - A che punto è la notte dell'economia e del turismo a causa dell’emergenza Coronavirus? "La destinazione Italia – risponde senza mezzi termini il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli – rischia di sparire totalmente dai radar del turismo internazionale. L’ulteriore ondata di contagi nell’ultima settimana sta producendo danni difficilmente recuperabili a breve. E il recente blocco sulle partenze dagli USA rischia di mettere in ginocchio l’intera filiera. Le stime di Confturismo per i prossimi tre mesi potrebbero essere ben peggiori rispetto alle recenti previsioni di quasi 22 milioni di presenze in meno nel nostro Paese con una perdita di 2,7 miliardi di euro. Già ora, del resto, i pubblici esercizi vedono a rischio oltre 20 mila occupati".

E l’impatto drammatico del virus e del panico connesso contagiano tutta l’economia. "Lombardia, Veneto ed Emilia valgono il 40% del Pil ed oltre il 50% dell’export. Se l’emergenza dovesse protrarsi oltre il mese di aprile, le stime del nostro Ufficio Studi indicano un peggioramento rispetto allo scenario base che rischia di far perdere tra 5 e 7 decimi di punto di Pil".

Come fronteggiare il disastro in corso e quello annunciato? "Servono, per il turismo, subito misure specifiche, ma soprattutto occorre una mobilitazione straordinaria dei piani promozionali per l’export e della diplomazia commerciale a tutela del made in Italy e dell’intero comparto. Ma servono interventi più complessivi che, anche in termini di risorse stanziate, tengano conto dell’ampiezza dei territori investiti dagli effetti economici dell’emergenza Coronavirus e del suo impatto su intere filiere. Penso, oltre al turismo, a pubblici esercizi, trasporti, logistica".

Che cosa chiedete in concreto per l’immediato? "Proroga delle scadenze fiscali, contributive e delle utenze, ma anche velocizzazione dei rimborsi dei crediti fiscali, accelerazione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni, agevolazioni per le locazioni commerciali. Occorrono anche moratoria dei mutui bancari ed attivazione del fondo centrale di garanzia; utilizzazione degli strumenti del fondo di integrazione salariale e della cassa in deroga anche per i dipendenti delle micro e piccole imprese con una; un sistema di indennità anche per i lavoratori autonomi; misure ad hoc per il sistema dei trasporti e della logistica; moratoria della burocrazia: perché in un tempo d’emergenza, è più che mai necessario che le Pubbliche amministrazioni siano al fianco delle imprese".

Il sostegno delle banche quanto può aiutare? "Mi sono tenuto in contatto con il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli. Sono certo che insieme, Abi ed associazioni, marceranno speditamente sul terreno degli accordi in materia creditizia per sostenere le imprese".