Coronavirus, Fmi: è recessione globale. "Pil Italia crollerà del 9,1%"

La crisi da pandemia, l'UE: "Servono 1.500 miliardi". Confcommercio: consumi in calo del 31,7% nel Bel Paese.

Milano, la ripresa del lavoro nei cantieri della Metropolitana M4 (Ansa)

Milano, la ripresa del lavoro nei cantieri della Metropolitana M4 (Ansa)

Roma, 14 aprile 2020 – La crisi causata dalla pandemia del Coronavirus comincia a presentare il conto. Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato i danni all’economia globale per il ‘Great Lockdown’: il pil calerà del 3% nel 2020, ovvero 6,3 punti percentuali in meno rispetto a quelle che erano le stime di gennaio. Salatissimo il prezzo da pagare per l’Italia, che vede il proprio pil crollare del 9,1%: soltanto la Grecia, con il 10%, fa peggio in Europa, tanto per capire le proporzioni di questa drammatica recessione per il nostro Paese.

Una recessione che – citando l'Fmi – è la peggiore dai tempi della Grande Depressione degli anni ’30, superando anche la crisi del 2008 (pil -0,1%). Il Fondo mette in evidenza la «continua incertezza sulla durata e l"intensità dello shock". Incertezza che pesa sulla possibile ripresa del 2021: una ripresa "parziale con il livello del pil che resterà decisamente al di sotto del trend pre-virus".

Sempre dalle stime pubblicate nell’aggiornamento del World Econimic Outlook, nel 2021 in Italia ci sarà una ripresa, con il pil in aumento del 4,8%. Rispetto a gennaio 2020, le previsioni per l'Italia.

Consumi: turismo -95% degli stranieri

Consumi in picchiata del 31,7% a marzo rispetto allo stesso periodo 2019 e per il primo trimestre di quest'anno si stima una riduzione tendenziale del 10,4%. Un crollo che fa prevedere per il solo aprile una contrazione del Pil del 13% a fronte di un calo tendenziale del -3,5% nel primo trimestre 2020. Emerge dallo studio Confcommercio sugli effetti del lockdown. Crolla il turismo con un -95% degli stranieri dall'ultima settimana di marzo. Cadono immatricolazioni auto (-82%), abbigliamento e calzature, bar e ristorazione.

Il resto d'Europa

Nel resto d’Europa, il Fondo prevede per la Germania e la Francia contrazioni quest'anno rispettivamente del 7,0% e del 7,2%. Il pil spagnolo è atteso calare dell'8%, mentre quello britannico del 6,5%. Il 2021 sarà l'anno della ripresa con la locomotiva tedesca che segnerà una crescita del 5,2%, mentre la Francia del 4,5%. Per la Spagna è previsto un pil in aumento del 4,3%, e per la Gran Bretagna del 4,0%.

UE: "Servono 1.500 miliardi"

All'Ue potrebbe servire un fondo per la ripresa da 1.500 miliardi di euro dopo la pandemia da coronavirus. Lo ha detto Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, al quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Su come finanziarlo "finora non è stato deciso nulla" e il tema di bond comuni europei sarà "sul tavolo" alla riunione dei capi di governo del 23 aprile ma il lettone aggiunge che "potremmo finanziare il fondo con bond sostenuti da una garanzia degli Stati membri".

L'America

Il pil americano calerà quest'anno del 5,9% per poi crescere del 4,7% nel 2021. Nel 2020 sono state riviste al ribasso del 9,6%, mentre quelle per il 2021 sono state alzate del 4,1%. Secondo il Fondo, il disavanzo- Pil statunitense balzerà al 15,4% nel 2020, il valore più elevato tra i Paesi elencati in una tabella contenuta nel Fiscal Monitor. Lo scorso anno il deficit- Pil Usa si era attestato al 5,8%.