Coronavirus, S&P non declassa l'Italia. "Pil 2020 a - 9,9%"

Confermato il rating BBB. "Ci attendiamo che la Bce acquisti il nuovo debito italiano"

S&P conferma il rating BBB per l'Italia

S&P conferma il rating BBB per l'Italia

Roma, 24 aprile 2020 – L’Italia si salva dalla ‘retrocessione’. S&P ha confermato il rating sul nostro debito sovrano a BBB. Pur constatando i pesanti effetti del Coronavirus sull'economia del nostro Paese, S&P mantiene il suo giudizio evitando un downgrade che avrebbe potuto aggravare ancora di più la situazione.

Importante in questa partita è stato il sostegno della Bce. "Ci attendiamo che il nuovo debito dell'Italia in seguito alla pandemia sarà acquistato dalla Bce tramite i programmi pre-esistenti e nuovi, incluso quello da 750 miliardi di euro chiamato PEPP", afferma S&P, sottolineando come da quando la Bce ha lanciato il suo programma di Qe nel marzo del 2015 il Tesoro italiano ha migliorato il profilo del debito pubblico. Con l'impegno della Bce il governo italiano sarà in grado di finanziarsi a tassi nominali intorno allo 0,8% in media quest'anno

Secondo le stime di S&P, il virus e le conseguenti chiusure decise causeranno una contrazione dell'economia italiana del 9,9% quest'anno con un rimbalzo nel 2021 quando il Pil è atteso crescere del 6,4%.

S&P ha comunque anticipato la possibilità di un taglio al giudizio se il rapporto debito /PIL non riuscisse a tornare su un chiaro percorso discendente nei prossimi 3 anni o in caso di deterioramento del mercato quanto alle condizioni di finanziamento. S&P stima una crescita del debito pubblico lordo italiano al 153% del Pil entro la fine del 2020, con un tasso di disoccupazione in Italia in salita all'11,2% nel 2020. 

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